Circondata da piante di agave e da robusti ulivi, in un antico borgo della contrada Dara di Marsala, c’è una casa su cui un gruppo di imprenditori e professionisti sta architettando un sogno ambizioso: quello di farla divenire un centro sociale per diversamente abili “con e senza di noi”. L’iniziativa viene dall’amore di un padre e di una madre, il signor Francesco Amato e sua moglie Enza, e dalla loro volontà di destinare una loro privata abitazione per questa bella causa.
“Noi genitori di figli diversamente abili siamo giustamente preoccupati per il loro futuro, specialmente in relazione al fatto che non siamo eterni. Da qui la volontà di creare un luogo d’amore in cui professionisti e volontari, come in una famiglia allargata, si occupino di assicurare loro non solo una vita dignitosa, ma anche felice”.
Il progetto è stato immediatamente sposato da un gruppo di imprenditori che ha a cuore anche il sociale, la Rete Punica, la Rete d’Imprese del Mediterraneo nata proprio a Marsala.
“Abbiamo fatto nostro il sogno del signor Amato, dichiara Mario Figlioli, Presidente della Rete, sia per la giusta causa da cui nasce l’iniziativa, sia perché c’è una comunità che necessita di una struttura come questa, e che sarà felice di usufruirne”.
“Vorrei poi sottolineare -continua- che Rete Punica è stata creata, e attualmente è composta, da un gruppo di imprenditori fortemente affezionati alla propria terra, e che tra gli obiettivi ha indubbiamente anche quello di migliorare la società in cui opera”.
Da qui la volontà della stessa Rete di affidare il progetto alla propria attiva collaboratrice, l’architetta Renata Messina, che si è già messa al lavoro collaborata dal geometra Andrea Cicala e di mettere a disposizione maestranze e professionalità affinché il progetto divenga realtà.
“Abbiamo così tanta voglia di vedere realizzato questo centro “d’amore” che abbiamo già abbozzato il progetto”, aggiunge la Messina.
Cinque stanze con due posti letto ciascuna, una cucina, una sala pranzo, una sala giochi e una d’amministrazione, questo a grandi linee ciò che verrà realizzato nei 400 metri quadrati della casa.
“E, siccome pensiamo in grande, aggiunge l’architetta, abbiamo anche pensato di trasformare l’antico magazzino con le cisterne del vino in un giardino pensile e uno spazio ricreativo con piscina. Vogliamo inoltre sostituire il tetto a tegole con un sistema di pannelli a vetri fotovoltaici retrattile, affinché il giardino possa essere fruito sia d’estate che d’inverno”.
Insomma, un progetto ambizioso che merita attenzione. Da qui l’appello, dal signor Amato e da Rete Punica: “chi volesse dare il proprio apporto affinché il centro sociale “con e senza di noi” diventi realtà ci scriva. Per realizzare un sogno di tale entità non servono solo fondi. Piuttosto c’è bisogno anche di professionalità, competenze, e soprattutto di passione. Ciascuno può mettere la sua piccola ‘pietra’ per dare forma e sostanza a questa struttura sociale”.
Sarebbe questo il primo centro sociale “con e senza di noi” in provincia di Trapani.
Il modello “con e senza di noi” prevede, a differenza di altre strutture, che vengano accolti nel centro, eventualmente, anche i genitori anziani dei disabili.
Per informazioni: renatamessina@icloud.com