Impegnati su vari fronti, sempre con successo, gli atleti della Polisportiva Marsala Doc. L’ultimo evento sportivo al quale la società biancazzurra è stata presente è stata la prestigiosa “6 ore” della Reggia di Caserta. E su questo affascinante campo di gara Michele D’Errico ha fornito l’ennesima grande prestazione, classificandosi al terzo posto assoluto, e naturalmente al primo nella sua categoria (SM65), correndo per 67 km e 200 metri. Settimo e secondo di categoria (SM45), con 60 km e 480 metri, è stato invece Damiano Ardagna. Nello scenario della Reggia dei Borbone ha corso anche il presidente Filippo Struppa (44 km), che già sei giorni prima, nella Mezzamaratona di Agrigento, aveva dato prova di essere tornato il “vecchio leone” di sempre, nonostante reduce da uno stop di tre mesi per seri problemi di salute risolti con un delicato intervento chirurgico. Proprio ad Agrigento, massiccia è stata la partecipazione degli atleti marsalesi: ben 42 all’arrivo dopo la selettiva scalata ai templi e ritorno sul lungomare di San Leone. Con Giacomo Milazzo primo a tagliare il traguardo tra i tesserati della società di Capo Boeo con il tempo di 1 ora, 25 minuti e 56 secondi. Tempo che gli è valso il 54° posto assoluto tra i quasi 1500 iscritti alla competizione, valida come seconda prova del Grand Prix regionale Fidal di Maratonine. Nell’ordine, poi, sempre tra i marsalesi, hanno tagliato il traguardo Enzo Lombardo (1:30:36), Antonio Pizzo (1:30:52), Michele D’Errico (1:31:11), Ignazio Cammarata (1:32:57), Silvio Giardina (1:33:38), Fabio Sammartano (1:34:09), Antonino Genna (pb con 1:33:45), Pietro Sciacca (1:34:13), Peppe Genna (1:34:36). E poi, tutti gli altri. Ognuno dei quali ha portato il suo prezioso contributo di punti alle classifiche di squadra, maschile e femminile. Da segnalare, in particolare, la prestazione di Marianna Cudia, che con 1:39:49 è stata seconda nella sua categoria d’età (SF35). Una settimana prima, infine, la maratona organizzata a Mazara da Salvo Piccione per festeggiare le sue 200 maratone. E qui c’è stato l’esordio di un “figlio d’arte”, Vito D’Errico, e il pb di Salvatore Panico.