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Nel mare di Nessuno: al Teatro Garibaldi di Palermo in scena la “strage del Natale 1996” a Porto Palo

Domenica 10 marzo, ore 18:30, Teatro Garibaldi di Palermo, dopo il successo del debutto (6 e 10 febbraio 2019, Chapitô Danisinni), che ha fatto registrare il tutto esaurito, DanisinniLab, laboratorio di teatro di relazione e comunità diretto da Gigi Borruso con la collaborazione di Stefania Blandeburgo, torna in scena con la prova aperta ‘F174 – Nel mare di nessuno’, drammaturgia di Gigi Borruso. Ingresso libero siano a esaurimento posti.

«Un pugno allo stomaco» è così che tanti spettatori hanno definito questo spettacolo, che ricostruisce in chiave poetica uno dei più grandi naufragi di migranti avvenuto nel Canale di Sicilia, a poche miglia dalle coste italiane. Una notte spenta nel buio di un mare in tempesta che inghiottì 283 persone, fu chiamata anche ‘strage del Natale 1996’. I loro corpi rimasero in acqua a lungo, ignorati e volutamente dimenticati, finché un pescatore, tra i tanti omertosi, decise di denunciare la vicenda. Dal cuore di Danisinni, che ha ospitato lo spettacolo e dove nasce il Museo Sociale Danisinni che ha realizzato DanisinniLab con la collaborazione del Teatro Biondo di Palermo, ci si sposta al Teatro Garibaldi, spazio cittadino che grazie alla sua storia recente è diventato simbolo dell’integrazione e della pluralità artistica, centro delle attività di Manifesta 12 con il suo tema ‘Il Giardino planetario-Coltivare la Coesistenza’.

«Per anni di questo naufragio nessuno seppe niente – spiega Gigi Borruso -, tranne i pescatori di Portopalo che, battuta dopo battuta, pescavano in quelle acque i corpi, gli indumenti e le ossa dei migranti annegati. Nessuno denunciò i ritrovamenti, nonostante le voci corressero a Portopalo: i pescatori per paura di vedersi sequestrati i pescherecci, le autorità del luogo per colpevole indolenza. Finché nel 2001, grazie all’impegno del giornalista di Repubblica Giovanni Maria Bellu e al coraggio di un pescatore, Salvatore Lupo, la vicenda fu nota».

Con il finanziamento di Repubblica e L’Espresso, Bellu noleggiò un sottomarino a comando remoto (ROV) per filmare il relitto. Le immagini del fondo melmoso di quel tratto di mare, rivelarono al mondo i resti del barcone F174 e le spoglie dei quasi trecento annegati». Già nel 1997, poco dopo quei tragici avvenimenti, il Manifesto insieme all’associazione ‘Senza confine’ di Dino Frisullo avevano denunciato la tragedia (I fantasmi del Mediterraneo, il Manifesto, 5 gennaio 1997), con successive inchieste curate da altri giornalisti.

In scena 20 attrici e attori non professionisti, allievi formati nel corso di questi tre mesi. Scene e costumi sono stati curati da Giulia Costumati Alessandra Guagliardito, studentesse del corso di Scenografia dell’Accademia di Belle Arti di Palermo, guidate dalla docente Valentina Console. I disegni usati per la grafica e per le proiezioni sono stati realizzati dal maestro Enzo Patti, pittore asemico tra i fondatori del Museo Sociale Danisinni. L’evento in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti e promosso dal Comune di Palermo, vedrà la partecipazione del sindaco Leoluca Orlando e del neo assessore alle CultureAdham Darawsha.

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