Marsala sogna il nuovo porto, sogna la ripartenza, la rimessa in moto di un’economia che a stento vivacchia, consumando i resti ineffabili di un “tempo andato”, un tempo ricco e pertanto mitizzato come un ricordo effimero di ciò che è stato e che mai più ritorna.
Marsala sogna ma la realtà è ben diversa. Proprio nella zona in cui dovrebbe essere aperto il tanto evocato cantiere che sancirebbe l’avvio dei lavori per la realizzazione del porto, regna sovrana la spazzatura. La cosa incomprensibile è che a due passi da questa discarica sia allocata la (non meno puzzolente) Isola Ecologica, l’ultimo baluardo di quei cittadini ancora troppo disorientati dall’entrata in vigore della nuova raccolta differenziata che, a dire il vero, a causa di tante incomprensibili e farraginose regole, non è ancora stata recepita del tutto. La domanda nasce spontanea : ma perchè buttare la spazzatura a Largo Capizzo ( nome tra l’altro di un giovane soldato marsalese, tale Gaspare Capizzo appunto, arruolato volontario e morto in servizio mentre era a bordo del cacciatorpediniere “Daniele Manin” (leggi qui) se a un tiro di schioppo c’è l’Isola Ecologica?
Mistero. A chi viene più comodo, più naturale, più semplice gettare rifiuti di qualsiasi genere in quello spazio da tempo destinato solo ad essere una discarica? Nel giugno del 2017 ne avevamo parlato proprio in occasione della intestazione di quello spazio al giovane soldato ( leggi qui) .
Da allora niente è cambiato. Tanta spazzatura, solito degrado. Le immagini del video realizzato dalla nostra troupe si commentano da sole.