A seguito di una Delibera della Commissione Straordinaria, che amministra da quasi due anni il Comune di Castelvetrano, è stato dichiarato il dissesto finanziario. La notizia è arrivata in un momento estremamente delicato per i cittadini, che si stanno preparando per la prossima tornata elettorale, che annovera Castelvetrano tra i 34 Comuni siciliani che il 28 aprile saranno chiamati alle urne per rinnovare i propri organi elettivi.
La dichiarazione di dissesto era prevedibile vista l’approvazione da parte della Commissione del rendiconto riferito all’anno 2017, su cui gravava un disavanzo d’amministrazione di oltre 27 milioni di euro. In una relazione degli uffici finanziari, di fatto, sono elencati i principali fattori che hanno determinato la crisi di liquidità. In particolare, si tratta di 50 decreti ingiuntivi per un valore di 5 milioni di euro, fino alla “bassa riscossione nell’ambito della gestione del servizio rifiuti e del servizio idrico integrato” ma anche la “bassa riscossione dell’Ici/Imu” e dalla “non congruità dei fondi accantonamenti”.
Come si ricorderà, lo scioglimento era arrivato nel giugno del 2017 e aveva bloccato lo svolgimento delle elezioni proprio pochi giorni prima delle votazioni per il nuovo sindaco. La Commissione di indagine aveva appurato l’esistenza di collegamenti tra la mafia e l’amministrazione comunale di Castelvetrano e quindi fu costretta a dichiarare lo scioglimento della macchina amministrativa.
A Castelvetrano si voterà quindi il prossimo 28 aprile e di sicuro il nuovo sindaco, insieme alla sua Giunta, dovrà fare i conti con una complessa gestione del bilancio corrente e con un preannunciato “squilibrio strutturale per il 2019” a causa di mancate entrate non ripetitive per circa 2 milioni di euro e per maggiori spese strutturali del 2019 pari a oltre 1 milione e mezzo, per un totale di 3,7 milioni di euro.