Ho preso atto che il Governo centrale chiede ulteriori risorse a carico della Regione. Abbiamo detto che provvederemo per la nostra quota, ma anche lo Stato faccia la propria parte. Comiso e Trapani sono territorio nazionale e le esigenze di quei cittadini sono pari a quelle di ogni altro Paese europeo. Ciò che mi preoccupa è che all’interno dei Palazzi si dica una cosa e fuori un’altra». Queste le parole pronunciate dal presidente della regione Sicilia, Nello Musumeci al termine del tavolo tecnico che ha avuto luogo ieri a Roma. L’argomento cardine del vertice era la continuità territoriale e dunque di due aeroporti siciliani, ovvero quello di Birgi e quello di Comiso.
Secondo il progetto già presentato, l’aeroporto di Comiso – che dovrebbe usufruire di trenta milioni di euro – avrebbe un collegamento giornaliero con Milano Linate e due con Roma Fiumicino. L’aeroporto di Trapani – che per esigenze normative non può invece predisporre rotte sugli scali di Roma e Milano, in virtù della vicinanza con lo scalo di Palermo – dovrebbe usufruire di ventidue milioni di euro, operando su rotte meno onerose rispetto a Comiso. «Il Governo regionale – prosegue Musumeci – ha da sempre posto fra i suoi obiettivi quello di risolvere l’annosa questione della continuità territoriale, troppo spesso oggetto di discussioni senza risultati. E’ arrivato il momento di dare una soluzione concreta ai tanti disagi subìti dalla popolazione residente nell’Isola a causa delle onerose tariffe del trasporto aereo. La necessità dei cittadini siciliani di essere agevolmente collegati con il resto del Paese deve prevalere, in un’ottica di bilanciamento, sui meri interessi economici delle compagnie aeree».
Insieme a Musumeci, hanno partecipato alla riunione l’assessore regionale delle Infrastrutture Marco Falcone, i rappresentanti del ministero delle Infrastrutture, dell’amministrazione regionale, dell’Enac, dei Comuni di Comiso e Trapani e delle società di gestione dei due aeroporti Soaco e Airgest.
Il progetto iniziale prevedeva uno stanziamento di 46 milioni di euro, divenuti poi 52 dopo l’aggiornamento contabile. I rappresentanti del Ministero, al momento, non si sono detti disponibili a colmare la loro quota – pari a quattro milioni di euro – dei sei milioni totali. La ripartizione delle risorse prevede che lo Stato copra i due terzi del progetto e la Regione la parte restante. Musumeci ha chiesto di incontrare il ministro Danilo Toninelli per verificare la volontà politica di contribuire allo stanziamento aggiuntivo di risorse. «Voglio sentire il rappresentante del Governo centrale – aggiunge il presidente della Regione – perché ovviamente ha dato la sua disponibilità, mentre stamane dal Ministero mi dicono che il governo non ha più risorse per aggiungere la somma necessaria all’aggiornamento contabile. Noi tiriamo fuori altre risorse come Regione, ma è chiaro che lo Stato non può rimanere alla finestra».
L’incontro è stato aggiornato al 26 febbraio a Palermo.