Caro direttore,
mi rendo conto che ormai sono entrato a pieno merito nei sui incubi.
Desidererei dare il mio contributo per una chiave di lettura dello stato della “nostra” classe politica. Evito il luogo comune che la classe politica rispecchia la società, anche perchè, forse non lo è.
Il Parlamento, organo eletto democraticamente nell’epoca repubblicana, ha avuto menti illuminate fra cui cito De Gasperi, Pertini, Moro, Berlinguer , oltre alle altre molto controverse come Craxi, Andreotti e De Mita .
Successivamente è seguita l’era dei “narcisisti”, Berlusconi, Tremonti ,Fini, D’Alema, Rutelli e Renzi. Oggi i soliti noti, Berlusconi, Renzi e D’Alema con i nuovi Di Maio, Grillo, (garante del M5S, leader che ha ritenuto in ossequio all’idea di Casaleggio jr. che la rappresentanza parlamentare debba essere sorteggiata non si è candidato) Toninelli, Bonafede ,Bongiorno Salvini (nuovo???) .
Come potrebbe aiutare questo mio excursus sulla classe politica? Ricordandoci che noi cittadini con il nostro strumento di maggiore libertà politica ( quantomeno l’idea della libertà) il diritto/dovere del voto, anche per il quale Matteotti morì, siamo nel bene e nel male artefici politicamente del nostro destino e lo è stato fino ad oggi. Pensiero strettamente personale: la classe politica non è tutta uguale. Serve eliminare il pensiero che conduce al “qualunquismo , cioè “sono tutti gli stessi”.
Dovrebbe essere (e lo auguro per il presente e il futuro) un “dovere ” per tutti coloro che hanno quest’idea qualunquista. Tutto questo è possibile e la storia politica italiana lo insegna. Precedentemente lo ha fatto Max Weber nel “Etica della responsabilità ” che in sintesi vuole educarci alle conseguenze del nostro agire, la politica è un”tema importante della nostra vita.
La politica SIAMO NOI.
Grazie dell’ospitalità come sempre
Vittorio Alfieri