Nella confusione regnano i sovrani pigri. E’ il caso di dirlo: a Marsala la raccolta è disorientata. Terrà compagnia a chi, in queste serate fredde, potrà godere dello spettacolo di un via vai di gente che posa a caso, sfiorando bestemmie tra le chiese del centro, i propri mastelli marchiati dal fuoco del microchip. Un pò come dire: “sappiamo chi sei e ti puniremo, ma non sappiamo dirti cosa fare per evitarlo”.
Così fa capolino la paura che insinua il germe della diffidenza, il vicino di casa sarà un incubo quotidiano e ricorrente . Chi garantisce al povero cittadino che l’ecologista della porta accanto non si accanisca sull’altrui mastello ? è vero, sarebbe proprio cattiveria, ma un sistema perfido non può partorire utenti pacifici.
Ma ci pensano i calmi e i responsabili di senno a diffondere la tranquillità sul mastello. “Ognuno ha il suo e deve essere sempre pieno! lo posi davanti casa e può dormir sereno!”. E si affretta così la gente a cercare il proprio mezzo virtuoso, visto che, in molti casi, al promesso domicilio sono state consegnate soltanto, puntuali, le tasse.
Lo troverà alla fonte, rigogliosa base dell’orientamento in una Italia che ha avuto inizio, forse profetico, nello spreco di vite e di denari.
Il monumento, per il quale non si sa quanto si sia speso, ma di sicuro che poco ha donato, ricorda “I mille”, tutti diversi e multiculturali: dalla plastica al vetro, dal residuo secco all’umido, ogni turista potrà ammirare i mille mastelli che da Marsala inizieranno la loro raccolta disorientata.
A.S.