La proposta di decurtazione fortemente voluta dal presidente della regione siciliana Nello Musumeci sta creando inquietudine fra i dirigenti amministrativi regionali. Il taglio netto prevede la cancellazione di 232 posti sui 1439 attualmente presenti. Un taglio dunque del 16%.U
“Le maggiori riduzioni riguardano l’Ufficio legislativo e legale (che taglia il 36 per cento), i dipartimenti Energia (29 per cento), Protezione civile e Programmazione (24 per cento), Attività produttive (17 per cento) e Beni culturali (16 per cento).
Il nuovo Piano – spiega una nota della Regione – è il frutto di un’intensa attività di concertazione svolta nelle ultime settimane dal segretario generale della presidenza della Regione Maria Mattarella e dal dirigente generale della Funzione pubblica Rosalia Pipia con i capi di tutti i dipartimenti”.
“Siamo andati oltre – commenta il governatore della Sicilia Musumeci – rispetto a quanto prevedeva la legge. Non una riduzione legata alla percentuale del personale andato in pensione, ma un taglio di almeno il 15 per cento delle strutture. In questo modo procederemo all’accorpamento delle competenze e non ci saranno più Unità operative vacanti. Quindi solo benefici per tutta la macchina regionale e quindi per gli utenti. Un’ulteriore decurtazione è prevista alla fine del prossimo biennio”.