“Governo scandaloso e approssimativo. Si continua a giocare sulla pelle di chi produce. La fusione tra Ircac e Crias va stoppata”.
Il M5S all’Ars alza le barricate sulla norma che accorpa i due enti, inserita nel collegato alla finanziaria, nonostante il “goffo e ridicolo tentativo dell’assessore Turano di smentire la notizia.
“La modifica dell’articolo 1 della legge 10 è una norma che va bloccata senza se e senza ma – dicono i deputati della commissione attività Produttive Angela Foti, Valentina Zafarane e Jose Marano – nell’interesse del mondo della cooperazione e dell’artigianato, che hanno bisogno di certezze, cosa che queste legge non assicurerà, anzi. Per questo non va approvata. In tal senso avevamo già presentato un emendamento soppressivo in Finanziaria che era stato approvato in terza commissione”.
“Se non si trattasse di una questione serissima, quella delle migliaia di imprese artigiane che sono motore propulsivo della Regione e del mondo della cooperazione – commenta Angela Foti – sembrerebbe di assistere ad una soap opera di quarta categoria, con fughe in avanti, cambi di rotta, approssimazione e scarsissima considerazione della parti in causa. L’anno scorso il governo, con atto di forza, ha voluto approvare una riforma per il credito per le attività produttive e da allora non ha fatto altro che brancolare nel buio, prova ne sia che l’assessorato all’Economia e quello alle Attività Produttive hanno formato due tavoli che dovevano lavorare allo stesso regolamento. E questo con fugaci e ambigui passaggi nelle commissioni di merito che non hanno mai chiarito la vera volontà del governo e quali vantaggi spera di ottenere con questa riforma”.
“Il tentativo di Turano – afferma il deputato Giancarlo Cancelleri – di far passare a mezzo stampa il fatto che la norma del collegato sulla fusione di Ircac e Crias è roba vecchia, addirittura disconoscendo l’articolo, è veramente goffo e ridicolo, soprattutto quando denuncia che quelle righe non dovrebbero essere lì. Se a ciò aggiungiamo che lo stesso assessore viene smentito dal collega Armao, che asserisce che i testi sono quelli forniti dagli assessorati, siamo alla barzelletta e, soprattutto, alla conferma del fatto che abbiamo messo il governo della Regione in mano a quattro sprovveduti”.
“La modifica dell’articolo 1 della legge 10 è una norma che va bloccata senza se e senza ma – dicono i deputati della commissione attività Produttive Angela Foti, Valentina Zafarane e Jose Marano – nell’interesse del mondo della cooperazione e dell’artigianato, che hanno bisogno di certezze, cosa che queste legge non assicurerà, anzi. Per questo non va approvata. In tal senso avevamo già presentato un emendamento soppressivo in Finanziaria che era stato approvato in terza commissione”.
“Se non si trattasse di una questione serissima, quella delle migliaia di imprese artigiane che sono motore propulsivo della Regione e del mondo della cooperazione – commenta Angela Foti – sembrerebbe di assistere ad una soap opera di quarta categoria, con fughe in avanti, cambi di rotta, approssimazione e scarsissima considerazione della parti in causa. L’anno scorso il governo, con atto di forza, ha voluto approvare una riforma per il credito per le attività produttive e da allora non ha fatto altro che brancolare nel buio, prova ne sia che l’assessorato all’Economia e quello alle Attività Produttive hanno formato due tavoli che dovevano lavorare allo stesso regolamento. E questo con fugaci e ambigui passaggi nelle commissioni di merito che non hanno mai chiarito la vera volontà del governo e quali vantaggi spera di ottenere con questa riforma”.
“Il tentativo di Turano – afferma il deputato Giancarlo Cancelleri – di far passare a mezzo stampa il fatto che la norma del collegato sulla fusione di Ircac e Crias è roba vecchia, addirittura disconoscendo l’articolo, è veramente goffo e ridicolo, soprattutto quando denuncia che quelle righe non dovrebbero essere lì. Se a ciò aggiungiamo che lo stesso assessore viene smentito dal collega Armao, che asserisce che i testi sono quelli forniti dagli assessorati, siamo alla barzelletta e, soprattutto, alla conferma del fatto che abbiamo messo il governo della Regione in mano a quattro sprovveduti”.