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Asp di Siracusa, è polemica per le “relazioni sindacali assenti”

Siracusa, 8 gennaio 2019 – Il Sindacato FSI della ASP di Siracusa, sindacato maggiormente rappresentativo a carattere nazionale nel comparto sanità del pubblico impiego, dal 19 giugno 2018 quando è stata convocata per la prima volta la delegazione trattante di parte sindacale e datoriale, dopo le elezioni RSU (elezioni avvenute nel mese di aprile 2018), denuncia di non essere convocato né nella delegazione né in altri istituti contrattuali.

La sigla sindacale della FSI è presente in azienda dal giugno 2016 e non è stata mai convocata da parte della ASP di Siracusa nonostante sia riconosciuta a livello nazionale dalla agenzia governativa competente per legge cioè l’ARAN e abbia di conseguenza firmato, il 21 maggio 2018, il CCNL della sanità.

L’organizzazione sindacale ha chiesto la costituzione dell’organismo paritetico per l’innovazione ex art. 7 del CCNL e ha chiesto alla ASP di Siracusa di predisporre affinché l’informazione, la consultazione e la concertazione con la FSI possa diventare la normalità relazionale.

Abbiamo chiesto, in particolare, di essere informati regolarmente sugli andamenti occupazionali, sui i dati dei contratti a tempo determinato, sui dati riguardanti i contratti di somministrazione a tempo determinato ed infine sui dati delle assenze del personale”  spiega il Dott. Corrado Barrotta, commissario del sindacato FSI di Siracusa.

Abbiamo pregato la ASP di Siracusa di nominare il sottoscritto, in nome e per conto del Sindacato FSI, del Segretario Generale Nazionale, Dario Luigi Cagnazzo (firmatario, come sigla maggiormente rappresentativa a carattere nazionale, del CCNL nazionale di categoria in vigore) realizzando in tal modo il dettato contrattuale della categoria con la creazione di questo nuovo organo di governo delle aziende sanitarie.

Le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative a carattere nazionale sono componenti d’ufficio di tale commissione. Le OO.SS. maggiormente rappresentative vengono individuate dall’agenzia governativa ARAN e non si capisce, sinceramente, il motivo utile del comportamento ostruzionisticopraticato da parte della ASP di Siracusa nei confronti del Sindacato FSI. Il Sindacato FSI non ha potuto dunque partecipare alle decisioni intraprese per la gestione della sanità siracusana” continua Barrotta.

“Il Sindacato FSI dunque nulla ha avuto in comune e nulla avrà in comune con coloro che non rispettano le normative stabilite dalla comunità nazionale per fini personali. Se per la ASP di Siracusa è sindacato dei lavoratori solo chi gli ha fatto comodo ed è sindacato rappresentativo a livello nazionale solo chi gli ha fatto comodo è stato meglio per il nostro sindacato non aver fatto parte delle comodità dei dirigenti della ASP di Siracusa.

Per noi per esempio i dipendenti che comodamente vanno a prendersi il caffè al bar durante l’orario di servizio possono essere comodamente retribuiti dai loro padroncini dirigenti medici che si permettono di imboscare i loro clienti. Questi padroncini dirigenti medici devono andarsene a lavorare altrove” denuncia ancora il responsabile sindacale FSI di Siracusa.

I rapporti sindacali dentro la ASP di Siracusa, forse, avvengono ormai, solamente, con certe sigle sindacali in mano a personaggi che hanno come strategia il clientelismo? Tali personaggi, forse, ricevono favori dalla amministrazione verso i propri clienti e poi visto che hanno tanti clienti, forse, la amministrazione continua a fare favori a tali padrini?

Forse nella ASP di Siracusa non funziona nulla per i lavoratori ed i cittadini del territorio siracusano e perciò non vi è nulla da migliorare? Che cosa bisogna innovare dentro questo sistema clientelare? Il sistema in uso è antico ma valido, perché cambiare?

Perché non ridurre anche il potere discrezionale dei dirigenti, che sembrano essere diventati tanti piccoli padroncini a cui non interessa fornire un buon servizio ai cittadini utenti ma interessa solo il buon andamento dei loro affari personali?

Queste le domande che si pongono i vertici della FSI.

Il rispetto delle leggi e delle norme stabilite dalla comunità nazionale è in tale ottica solo un ostacolo al raggiungimento degli interessi personali ed è richiesto solo per fare un favore alle persone raccomandate. Per noi il bene della nostra comunità viene prima di ogni cosa” conclude il Dott. Corrado Barrotta.

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