Pietro Ferrera è stato assassinato nella notte fra venerdì e sabato scorso (leggi qui) dalla moglie Salvatrice Spataro, 45 anni e dai figli Vittorio e Mario di 21 e 20 anni. I tre hanno confessato di averlo ucciso con 20 coltellate mentre l’uomo si trovava a letto. Uno dei due figli, durante l’aggressione si è ferito gravemente ad una mano e per questo dovrà subire un intervento il prossimo 27 dicembre. L’avvocato dei tre, Maria Antonietta Falco, ha dichiarato all’Ansa che ” bisogna inserire quanto è successo, in una cultura medievale dove le parole parità, divorzio, separazione non esistono. I racconti dei tre erano sconvolgenti. Possono riassumersi in tre parole: terrore, disperazione e violenza. Il pm Gianluca De Leo ha dimostrato una grande sensibilità nel corso degli interrogatori. Quanto è successo in quella casa in tutti questi anni è stato terribile. E’ incredibile che tra quattro mura possano avvenire fatti di questa violenza. La moglie ha cercato in tutti questi anni di resistere e proteggere i figli. Anche loro vittime dell’uomo. Per questo non ha mai denunciato. Ma la misura era davvero colma nelle ultime settimane tanto che il figlio aveva incontrato una poliziotta al commissariato Brancaccio per presentare denuncia”. L’avvocato Falco ha inoltre dichiarato che farà il possibile per ottenere la scarcerazione della Spataro e dei 2 figli, dato che non ci sarebbe il pericolo di fuga.
I vicini di casa hanno detto che in quella casa di via Falsomile si litigava spesso. Subito dopo aver accoltellato Pietro Ferrera, è stata la stessa moglie a chiamare il 118 dicendo che aveva appena accoltellato il marito, autodenunciandosi. Col 118 è arrivata anche la polizia per indagare sulla morte dell’uomo.
Il delitto è stato definito dal capo della Squadra mobile “cruento”, una follia collettiva.