Portare la musica all’interno delle carceri come educazione e momento di svago. Si è svolta per il terzo anno consecutivo la rassegna musicale frutto di un accordo tra l’Ufficio del Garante dei detenuti, il Conservatorio Scarlatti di Palermo (ex Bellini) e il Provveditorato dell’Amministrazione Penitenziaria. Un percorso avviato con successo due anni fa e cresciuto nel tempo. La terza edizione è partita a fine ottobre con un concerto di musica classica all’istituto di pena di Siracusa ed ha previsto quattro esibizioni musicali in altrettante carceri siciliane: Siracusa, appunto; l’istituto circondariale di Caltagirone, in provincia di Catania; il carcere di Enna; e, ieri, la casa circondariale di Trapani.
“La musica è non solo uno strumento di sollievo e svago per chi vive recluso e sta scontando una pena perché crea un evento e un clima emotivo positivo – dice il Garante dei detenuti, Giovanni Fiandaca – ma per tanti può diventare anche uno strumento di riflessione e rinascita. Laboratori di musica, teatro, artigianato, si sono rivelati strumenti efficaci per allargare gli orizzonti di tanti detenuti sulla strada auspicata del reinserimento sociale”.