“Caro direttore, in questi giorni particolarmente tristi per la tragedia di Corinaldo, durante i quali la disumanità è emersa in tutta la sua degenerazione, disumanità che già di per se è abominevole, ma amplificata da talk show e social è malvagità all’ennesima potenza. Ho cercato di comprendere le ragioni di questa tragedia e mi sono venuti in soccorso due filosofi, Hannah Arendt e Friedrich Nietzsche. Arendt con il saggio “La banalità del male” e la sua idea dell’uomo in quanto soggetto principale del mondo e l’oggettività che dall’uomo è intesa attraverso i sensi e con essi la realtà del mondo. La mia considerazione è che il pianeta Terra non è Satana in tutte le sue manifestazioni (tsunami terremoti eruzioni vulcaniche) e sostengo che siamo noi, genere umano, il male, con la ricerca del benessere a tutti costi, benessere raggiungibile con il “dio” danaro anche a discapito della vita altrui e della natura. Poi in aiuto il pensiero di Nietzsche il nichilismo. Nichilismo, come spiega Galimberti, è mancanza di uno scopo esistenziale e il perché di esso, scopo che ognuno può cercare nella religione, nello sport, nell’arte e nella politica sociale, altrimenti saremo soggetti alla rassegnazione (nichilismo passivo). Nietzsche sostiene che attraverso la ricerca di questo scopo (che deve essere etico) anche a costo di cambiare i valori, da ciò la teoria dell’oltreuomo secondo la quale l’uomo deve superare i propri limiti di conoscenza (dove dipendenti dal suo pensare e agire a mio avviso), è dare un senso alla vita, oppure è il “nulla “.
Il mio contributo è nel pensare e dire che siamo noi genere umano la soluzione. Le ragioni della tragedia siamo noi e la risposta di Nietzsche è: dare un significato all’esistenza .Dobbiamo farlo tutti nella nostra individualità e con libero arbitrio. Abbiamo il dovere etico e d’amore di dotare i nostri figli degli strumenti per trovare la ragione dell’esistenza. Strumenti che non possono essere altri che la Famiglia (in tutte le sue declinazioni) e la Scuola, due “utensili” della mente imprescindibili”.
Grazie per l’attenzione
Vittorio Alfieri