Tipico della transizione ideologica è il ritorno al passato, accogliente e testardo nel suo riproporsi. Talvolta trafugato, talvolta rinnovato.
Ieri, 10 Dicembre 2018 alle ore 17.00, è stato presentato il movimento Politico-Culturale “Futuristi”. A darne il lancio ufficiale è stato il Sindaco di Mazara del Vallo On. Nicola Cristaldi e ad accompagnarlo sul palco è stato l’ex candidato Sindaco di Mazara Giuseppe Bianco.
“Oggi tutto dipende dalla politica perchè tutto viene gestito dalla politica, ma nonostante questo oggi nel nostro paese non c’è un primato della politica.- dice il Sindaco Cristaldi- Sul piano pratico e territoriale il nostro movimento si prepara alle elezioni, “Futuristi” presenterà un proprio candidato a Sindaco a Mazara del Vallo, a Calatafimi Segesta e in tutti i comuni in cui si voterà nella Provincia.”
Anticipando il fisiologico dubbio della platea, circa l’identità politica del Movimento, Cristaldi sottolinea: “Noi non stiamo facendo una lista civica ma un movimento politico in cui nessuno deve rinnegare il proprio passato ma deve affrontare la politica con senso futurista, cioè con le accelerazioni del nostro tempo. Ci è piaciuto questo aggancio con il movimento futurista degli anni ’30 , in cui pur provenendo da diversi ambienti e posizioni ci si è trovati nel pensiero futurista. Chiunque ne può fare parte, non vi si chiede di stracciare la tessera del partito che avete nella tasca”.
L’On. Cristaldi, a seguito di una domanda un giornalista presente in sala, nega la possibilità di una propria candidatura a Castelvetrano ma, in un’altra intervista a noi rilasciata, si mostra aperto a possibili ragionamenti in merito ad una entrata in campo a Calatafimi Segesta.
Per ciò che riguarda il Dottor Bianco, sembra esistere la grande possibilità che il futurismo mazarese lo designi come candidato sindaco. Non si conferma ma non si smentisce. L’interventismo futurista, però, fa pensare che la conferma sia vicina.
Insomma, il movimento “Futuristi” sembra essere un movimento politico aperto a tutti coloro i quali volessero prenderne parte. Non rinnegare, non restaurare. Non c’è destra né sinistra, esiste la voglia di sfruttare la bellezza e l’arte per migliorare questo processo di modernizzazione a tappe forzate che il secolo della velocità elettronica ci impone. Bisogna quindi correre, il futuro non è una scelta ma una condizione necessaria. Ma il domani, fardello e speranza, è un ricatto, se lo si vuole bisogna portare novità. Il dinamismo non ammette la sedentarietà comportamentale.
(Achille Sammartano)