Progettare e costruire in regime antisismico nel vulnerabile territorio di Catania non può prescindere da un’attenta conoscenza geologica del sottosuolo su cui poggia il patrimonio edilizio urbano. Un legame tecnico importante che è stato tradotto in sinergia professionale attraverso il protocollo d’intesa siglato fra l’Ance etnea (Associazione Costruttori Edili) e l’Ordine regionale dei Geologi di Sicilia.
L’obiettivo dell’accordo è promuovere un tavolo permanente di confronto fra le due realtà presiedute rispettivamente daGiuseppe Piana (Ance Catania) e Giuseppe Collura (Geologi Sicilia), i quali hanno firmato il documento nella sede dell’associazione catanese, alla presenza del vicepresidente dell’Ordine Mario Leta e dei consiglieri Mauro Corrao e Giovanna Pappalardo.
«Collaboreremo – ha sottolineato il presidente dei Costruttori Giuseppe Piana – per elaborare banche dati integrate relative agli aspetti di comune applicazione, in materia urbanistica ed edilizia, di geologia applicata e geognostica, che interessano la provincia di Catania, al fine di realizzare strategie di intervento, e procedure tecniche e amministrative. Non solo, definiremo linee guida dedicate alla redazione degli studi geologici e all’esecuzione delle specifiche indagini geognostiche da associare agli interventi strutturali volti alla mitigazione del rischio sismico. Occorre ribadire con perseveranza che mettere in sicurezza le nostre abitazioni e gli edifici strategici della città è una delle principali emergenze di Catania, fra le aree più vulnerabili d’Europa, non solo per la presenza del vulcano ma anche per le fragili caratteristiche del tessuto immobiliare, poiché la maggior parte degli edifici è stata costruita prima che entrasse in vigore la normativa antisismica».
«Questo protocollo – ha aggiunto il presidente dell’Ordine siciliano Giuseppe Collura – sancisce una fattiva collaborazione attraverso una condivisione di percorsi e di procedure che necessitano di un approccio multidisciplinare e di cui i geologi sono parte integrante. Le attività di cooperazione riguarderanno anche ambiti specifici: ad esempio gli aspetti di carattere geologico legati alla mitigazione del rischio sismico in un’area ove le peculiarità geologiche condizionano in modo significativo l’assetto del territorio e dei tessuti urbani, ovvero la loro esposizione ai rischi geologici presenti. O ancora, la co-organizzazione di incontri periodici, di seminari e di corsi di formazione basati sulle reciproche attività o su iniziative: questo consentirà nello stesso tempo di accrescere quell’indispensabile patrimonio di conoscenze quale elemento prioritario per uno sviluppo e un rilancio del settore edilizio, in un’ottica di ampia condivisione tecnica tra le diverse professioni, con il coinvolgimento di tutte le parti sociali».