“Manca la programmazione e questa città arranca. Per questo non ho votato il bilancio di previsione 2018 votato ieri in consiglio. Il sindaco Di Girolamo è trincerato dentro un guscio e sospetta di tutti e di tutto. Il suo atteggiamento paranoico di fatto blocca la città”. A parlare così è il consigliere Michele Gandolfo che ieri non ha votato il bilancio approvato da 11 consiglieri comunali. Lui è fra i detrattori, fra coloro i quali, dati alla mano, ritengono che il sindaco non stia rispettando i patti fatti con i suoi elettori nè con quelli stipulati con chi lo ha appoggiato inizialmente perchè ricoprisse la carica di primo cittadino. “La mia mozione di sfiducia parte proprio da questo – sottolinea Gandolfo – il sindaco non è in condizione di amministrare la città a cominciare dal suo comportamento personale. Aveva inizialmente molti sostenitori e li ha persi per strada. Non si fida nemmeno dei suoi assessori”.
Nel bilancio approvato ieri, ad esempio, non vi è traccia dei fondi destinati al comarketing per sostenere l’aeroporto e i voli da e per Birgi. Questa è una delle cause per cui lei, Gandolfo, non ha dato il suo assenso?
“Vede, questo è uno dei tanti motivi ma non è l’unico. Se i soldi non vengono stanziati adesso e domani invece sarà necessario, se non vitale, pagare il comarketing dove attingeranno i soldi? Di corsa, l’amministrazione, sarà costretta a fare manovre d’urgenza per raggranellare questi soldi e lo trovo assurdo. C’è il fondo di riserva, certo, ma quello serve per calamità naturali. A inizio anno, se sarà necessario pagare il comarketing che si fa? Trovo assurdo questo comportamento”.
Nervi tesi sono emersi in questi ultimi tempi. Pare che il sindaco non abbia più l’appoggio della maggioranza. A cosa è dovuto?
“A mio avviso è un problema che parte da lontano. Io lo faccio risalire ai tempi dell’insediamento. Il sindaco Di Girolamo all’indomani della sua elezione si è sganciato dai partiti che lo hanno sostenuto. L’ho invitato più volte a dimettersi e a ripresentarsi con una nuova squadra, la sua, appunto, e chiedere di nuovo il consenso. Ma lui non si fida di nessuno”.
Lei ha parlato di mancanza di programmazione. A cosa si riferisce, ad esempio, nello specifico?
“Penso alla spiaggia di Salinella. Sarebbe perfetta come spiaggia in città. Del resto lo era già all’inizio del secolo. Sarebbe da valorizzare, e non ci vorrebbe poi molto per farlo. Andrebbe effettuato il rispiaggiamento come si dice in termini tecnici, ovvero prendere la sabbia dai fondali al largo e depositarla sulla spiaggia di Salinella dopo che, ovviamente è stata tolta tutta la Posidonia essiccata che attualmente è ammassata su quel litorale. Ma la spiaggia già c’è, si tratterebbe di un piccolo lavoro. Si potrebbero prevedere anche dei lidi su quella spiaggia. Si tratterebbe di aree attrezzate in linea con l’ambiente. Tutto è bloccato, come si vede, anche se i costi non sono esosi”.
In cosa altro è mancante questa amministrazione?
“Anche l’ordinaria amministrazione è fatta male in questa città. La città è al buio e la colpa è di questa amministrazione. C’era un’azienda disponibile a realizzare la trasformazione degli impianti di illuminazione da elettrica a fotovoltaica. Attualmente a noi costa 2,5 milioni di euro pagare la bolletta energetica. Quella ditta avrebbe realizzato l’impianto con 1, 6 milioni di euro con un risparmio di 1 milione quasi. E comunque, se la ditta in questione non andava bene, si poteva anche fare un bando per appaltare l’impianto al miglior prezzo. Il risultato è lo stallo, aspettando cosa? I finanziamenti europei che non si sa quando arriveranno. E posso continuare via discorrendo. Penso al Palazzetto dello Sport ancora chiuso, a Villa Genna ancora chiusa, al Piano Regolatore ancora fermo, alla città sporca, con spazzatura abbandonata ovunque. Il 55% di differenziata è un vanto e va bene ma siamo in presenza di un appalto scaduto da 3 anni”.
Cosa si farà nell’immediato, dunque?
“Aumenteranno le isole ecologiche e ci sarà lo sgravio fiscale per chi diminuisce il conferimento dell’RSU e dunque differenzia di più e meglio. Ci sarà il sacchetto personalizzato per questo. Penso anche alla Sicilfert, l’azienda per il compostaggio. Abbiamo perso 600 mila euro in attesa di cosa, che sorgessero altre aziende di compostaggio? Di fatto non è accaduto. Pur di non creare un presento monopolio si è bloccato tutto”.
Tiziana Sferruggia