Sono stati scoperti dalla guardia di finanza altri 12 lavoratori in nero, di cui due clandestini ed un indebito percettore di indennità di disoccupazione. Dopo il controllo svolto dal Gruppo di Trapani presso un’azienda agricola di Buseto Palizzolo con la scoperta di 4 lavoratori in nero, negli scorsi giorni i finanzieri hanno effettuato ulteriori controlli finalizzati a contrastare il lavoro nero in agricoltura, con specifico riguardo al settore vitivinicolo. La Compagnia di Marsala, tra i vigneti di Marsala e Petrosino, ha svolto due controlli, in uno dei quali sono stati rinvenuti 4 lavoratori extracomunitari di origine nigeriana, di cui due clandestini e due muniti di permesso di soggiorno, impiegati in un’azienda agricola gestita da una ditta individuale marsalese. Il titolare dell’azienda agricola pertanto, oltre ad essere segnalato all’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Trapani per l’applicazione delle pertinenti sanzioni amministrative, è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Marsala per il reato di occupazione di manodopera clandestina.
Altri due lavoratori in nero, di nazionalità rumena, sono stati scoperti dalla Tenenza di Mazara del Vallo a seguito di un controllo effettuato presso un vigneto, ubicato nel territorio del comune di Campobello di Mazara e riconducibile ad un imprenditore individuale, anch’egli segnalato all’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Trapani. Sei lavoratori in nero sono stati scoperti dalla Tenenza di Castelvetrano presso un’azienda vitivinicola di Partanna. Tra questi anche un giovane di nazionalità tunisina, ma nato in Italia, che aveva da poco dichiarato all’INPS di essere disoccupato presentando apposita istanza per ottenere la cosiddetta NASpI (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego), ossia un’indennità mensile di disoccupazione spettante ai lavoratori subordinati che hanno perduto involontariamente l’occupazione. Laddove non sia il datore di lavoro a comunicare l’assunzione, il beneficiario dell’indennità di disoccupazione in parola deve tempestivamente segnalare all’Istituto Previdenziale l’avvio di una nuova attività lavorativa in modo tale da consentire la sospensione dell’erogazione, esclusivamente dedicata al sostegno del reddito delle persone effettivamente prive di qualsivoglia occupazione. Il “finto” disoccupato, pertanto, è stato tempestivamente segnalato all’INPS per la revoca immediata dell’indennità fruita.