Un assaggio di Immortalità. In una domenica di metà settembre, dorata e tiepida come solo un giorno terso settembrino sa essere, abbiamo vibrato, sentito e sfiorato l’Immortalità, parola complicata, difficile da percepire in una società precaria, mutevole e veloce come la nostra. “Colpa” del luogo o meglio del favoloso genius loci che certamente regna nel millenario Decumano Massimo lilibetano e che certo si aggira fra le pietre pregne di Storia, mai stanco, mai domo di ricordare a noi, distratti, chi siamo e da dove veniamo.
“Colpa” delle musiche immortali di Ludwih Van Beethoven, direte voi. Anche questo è vero. Storia, Cultura, Musica. Di questo dovremmo nutrirci noi avidi e aridi uomini moderni senza memoria. E se in una domenica di settembre, sotto un cielo color dell’oro, l’Orchestra Sinfonica Siciliana suona magnificamente l’Ottava e la Quinta sinfonia di Beethoven, e ci capita di essere lì, in mezzo alle pietre di Lilibeum, mentre il sole declina nel mare, avremo lambito l’Immortalità concessa solo agli Dei.
Ieri, domenica 16 settembre, al Parco Archeologico di Marsala, meglio noto come Decumano Massimo, l’Orchestra Sinfonica Siciliana ha suonato magnificamente diretta da Luigi Piovano. I pini neri, antichi e immobili, le pietre gialle, l’arancio del sole. Una sinfonia nella sinfonia.
Ancora una volta l’Ente Luglio Musicale trapanese di Giovanni De Santis ha colto nel segno.
Tiziana Sferruggia