Chi verrà sorpreso a spacciare droga in prossimità delle scuole verrà allontanato e gli verrà imposto il cosiddetto Daspo urbano, ovvero il divieto di accedere o di avvicinarsi nelle aree in cui sorgono gli edifici scolastici nel caso specifico. Questa è la linea dura che intende percorrere il Viminale, ovvero il ministero degli Interni e già annunciata dal ministro Matteo Salvini. Sarà dunque avviato il progetto “Scuole Sicure” in diverse città italiane fra cui Palermo ma il piano è previsto ed esteso in 15 città. Nel dettaglio, i fondi necessari a questo progetto, saranno corrisposti iproporzione al numero di abitanti: a Roma andranno 727 mila euro, a Milano 344 mila, a Napoli 243 mila euro, a Torino 222 mila, a Palermo 168 mila, a Genova 146 mila, a Bologna 98 mila euro, a Firenze 96 mila, a Bari 81 mila, a Catania 78 mila, a Venezia 66 mila, a Verona 65 mila, a Messina 59 mila, a Padova 53 mila e a Trieste 51 mila euro.
“Io non distinguo tra droga leggera e pesante”, ha detto il ministro, Matteo Salvini nel presentare il progetto insieme al capo della polizia, Franco Gabrielli. “Lo scorso anno – ha spiegato il ministro – si è registrato un aumento del 12,5% dei reati connessi alla droga. Ma nella stessa misura è aumentato anche il numero delle persone arrestate o denunciate. Il fenomeno della droga tra i ragazzi mi preoccupa e mi sta a cuore da ministro e da papà. Anche perché l’aumento riguarda soprattutto i minorenni e diminuisce l’età media della prima assunzione di stupefacenti”.
Due milioni di euro sono già stati stanziati per consentire l’installazione di impianti di video sorveglianza e controllare così l’eventuale attività di spaccio vicino gli istituti scolastici e questo per avvalorare quanto già annunciato dal ministro.
“Non ci saranno i carri armati fuori dalle scuole – ha detto Salvini – faremo attenzione alle segnalazioni dei sindaci, saranno coinvolti presidi e prefetture. Sarà qualcosa di soft, a carattere preventivo, non punitivo”.