Si è spenta questo pomeriggio all’ospedale Civico di Palermo, Rita Borsellino. Aveva 73 anni e dopo l’eccidio di via D’Amelio, dove erano rimasti uccisi il fratello giudice Paolo Borsellino e 5 agenti della scorta, era diventata una importante testimonial dell’antimafia.
Dopo il 19 luglio del 1992 aveva iniziato a parlare alle scolaresche per portare la testimonianza del fratello morto per la legalità. Rita Borsellino, era farmacista ed aveva 3 figli. Nel 1995 era diventata vicepresidente di Libera, l’associazione antimafia fondata da don Luigi Ciotti, di cui è stata nominata presidente onoraria nel 2005.
Nell’ottobre del 2006, Rita Borsellino, di ritorno da Ginevra dove era andata per un convegno sulla mafia, decise di candidarsi alle regionali dove nonostante la spaccatura del centrosinistra, riuscì a conquistare un ottimo risultato piazzandosi seconda. In quell’occasione vinse Totò Cuffaro che la battè prendendo 300 mila voti in più. Totò Cuffaro in quell’occasione diventò il governatore della Sicilia.
La Borsellino venne accusata in quel caso di essere stata troppo tenera con l’ex governatore già inquisito per mafia: “Macché, io dissi quel che dovevo sulla sua cultura di governo. Forse fu la coalizione a mostrarsi poco coraggiosa”. Questo fu il commento della coraggiosa e sobria Rita Borsellino.
Il riscatto venne alle elezioni europee del 2009 dove prese una valanga di voti, 229 mila. Leoluca Orlando, sindaco di Palermo ha espresso il suo cordoglio: “Grandissimo dolore per la perdita di chi con la sua dolce determinazione ha combattuto tante battaglie non solo di legalità e civiltà nella nostra Isola e nel nostro Paese”.”Rita – prosegue il sindaco di Palermo – ha saputo trasformare la tragedia e la violenza che hanno colpito la sua famiglia in impegno civile; un impegno che ha contribuito a trasformare Palermo e che rimarrà scolpito nella storia e nella memoria di questa città. In questo momento triste sono vicino alla sua straordinaria famiglia, cui va un caloroso abbraccio”.