La vita di padre Pio raccontata in una mostra unica nel suo genere arriva in anteprima assoluta a Monreale. Una mostra che racconta, attraverso le reliquie e le carte, la Vita speciale di un frate, che si è reso protagonista di miracoli così come accertato dalla Chiesa, tanto da diventare Santo. Una mostra che condivide con il pubblico la storia di quella che diverrà una grande amicizia.“La Grande Luce. Padre Pio – Tra Scienza e Fede”, la “monumentale” esposizione sul Santo di Pietrelcina, prodotta da Navigare Srl e Sicilia Musei – in programma dal 29 giugno a Monreale (nel primo piano del Complesso monumentale Guglielmo II (ex Monastero dei Benedettini), si apre per volta prima con questa formula al pubblico siciliano.
Si tratta di una anteprima assoluta con un particolare concept artistico ed espositivo, in occasione del centenario della stimmatizzazione di Padre Pio (20 Settembre 1918). La mostra – composta da oltre mille tra oggetti, reliquie, scritti, evidenze mediche – è costituita dai preziosi reperti custoditi dalla famiglia Festa per circa cento anni; sino ad oggi erano stati raramente esposti, negli anni, sempre in luoghi ecclesiastici, chiese e cattedrali. Sarà esposto in una teca anche il guanto, simbolo di miracoli e della sofferenza del frate.
Alla presentazione, che si è svolta nella sala Alberione della Libreria Paoline di Palermo sono intervenuti: il sindaco di Monreale Piero Capizzi, l’assessore alla Cultura Giuseppe Cangemi e il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, Gianni Filippini, art promoter, Salvatore Lacagnina di Navigare s.r.l., Alberto Festa, regista e compositore ed erede del patrimonio di oggetti, reliquie e reperti di padre Pio.
La mostra, ideata e diretta da Alberto Festa – pronipote del medico Giorgio Festa che studiò il Santo per oltre vent’anni su incarico del Sant’Ufficio della Santa Sede – il quale continuando l’opera di divulgazione cominciata dallo zio, si propone sotto una veste storico, culturale, religiosa ed è fruibile da tutti, credenti e non, che potranno trovare molte risposte su uno dei più amati mistici del secolo passato, venerato in tutto il mondo. Quale simbolo dell’incontro tra Scienza e Fede e testimonianza unica di una grande amicizia che ci racconta verità, ricerca, mistero, storia, coraggio, devozione e soprattutto amore.
L’allestimento della mostra è stato pensato come un luogo della fede di astrazione spazio temporale per dare al visitatore una sensazione mistica, in una dimensione di raccoglimento e di preghiera. Il visitatore, entrando negli ambienti della mostra, sperimenterà un viaggio emozionale di curiosità, di notizie e di raccoglimento attraverso notizie reperti e documenti tutti legati al mondo di Padre Pio, attraversando pagine di scrittura, vetrine contenenti reliquie del Santo, video e altri oggetti di devozione che creeranno, anche a causa dell’ambientazione della mostra, una particolare emozione mistica. Tutta la mostra sarà immersa in un grande contenitore rosso. Il rosso del dolore, della passione e della grande fede. Man mano che il visitatore avanza nella mostra, il paesaggio figurativo cambia di scala, sia come contenuto, sia come aspetto formale e materiale, l’interesse resta sempre costante, poiché nessun momento della mostra è prevedibile e nessun momento è uguale ad un altro. Lungo il percorso espositivo si alterneranno pagine scritte, video, foto, reliquie, libri, sculture. Il percorso inizia con una piena immersione sul significato della mostra, sulla sua genesi e sulla sua storia.
“Siamo lieti di poter presentare assieme al sindaco di Palermo Leoluca Orlando della mostra “La Grande Luce di Padre Pio – Tra Scienza e Fede” – ha affermato il sindaco di Monreale Piero Capizzi, accompagnato dall’assessore alla Cultura Giuseppe Cangemi – per me è motivo di orgoglio avere un appuntamento prestigioso di grandissimo livello culturale, storico e religioso, che venerdì prossimo inaugureremo nelle sale del Complesso monumentale Guglielmo II, l’ex Monastero dei Benedettini. Anche attraverso questa iniziativa, vogliamo perseguire la strada di crescita della nostra città, della nostra storia e della nostra identità. Siamo certi di poter offrire ai nostri concittadini ma anche ai numerosissimi gruppi di fedeli, devoti e gente comune, appassionati ed estimatori e non, un evento di grande rilievo. L’Amministrazione vuol dare una immagine di Monreale che cresce, che cambia e che va sempre più avanti”, ha concluso Capizzi.
“A Monreale portiamo un evento davvero unico nel suo genere – hanno spiegato l’art director Gianni Filippini, produttore di grandi mostre anche in Sicilia, e il produttore Salvatore Lacagnina di Navigare Srl – mai infatti un migliaio di reliquie e reperti del Santo di Pietrelcina erano stati esposti in una sola volta all’interno di uno spazio museale e per questo desideriamo ringraziare l’Amministrazione comunale di Monreale per averci aperto le porte del Complesso monumentale Gugliemo II che diventerà fino al 31 dicembre un punto di riferimento per i devoti tutti che in padre Pio vedono un punto di riferimento spirituale, ma anche per semplici fedeli, studiosi, ricercatori e naturalmente cittadini comuni. Il nostro progetto è molto più ampio, ne vogliamo fare una mostra itinerante – hanno aggiunto – e dopo Monreale porteremo l’esposizione anche a Roma e a Napoli, poi faremo certamente una tappa all’estero, ma ci auguriamo che la mostra possa avere una città che la accolga in modo stabile”.
“C’è voluto del tempo per stringere un rapporto solido tra Palermo e Monreale e la mostra su padre Pio è un grande appuntamento culturale che serve prima di tutta ai cittadini di Monreale – ha detto il sindaco Leoluca Orlando – infatti per promuovere e favorire il turismo bisogna prima di tutto rispettare se stessi dunque accogliere questa grande mostra significa offrire ai propri concittadini un evento di grande rilievo. Se vogliamo condividere una visione alternativa al populismo culturale, che si distingue per la mancanza di rispetto del tempo e che distrugge la dimensione del tempo, con la negazione della visione, abbiamo bisogno di tempo e del rispetto del tempo, senza rispetto del tempo non possiamo sperare, e così Palermo ha avuto bisogno di tempo, di quarant’anni per cambiare culturalmente. Padre Pio – ha aggiunto Orlando – è un riferimento per devoti e non, ha trovato uno scienziato che ha visto l’invisibile, quello che è chiamato a fare lo scienziato, dare sostanza all’invisibile. Il Santo è una persona normale, straordinariamente normale”.
All’evento inaugurale in programma venerdì 29 giugno, alle 18, oltre al sindaco di Monreale Piero Capizzi, all’assessore alla Cultura Giuseppe Cangemi, ha assicurato la presenza anche il sindaco Leoluca Orlando. In programma l’esibizione dell’attore Sebastiano Lo Monaco che leggerà due brani di padre Pio, mentre Elena Berera e Swan, giovanissima artista di origine irlandese, assieme canteranno un brano pop-lirico dedicato padre a Pio dal compositore Alberto Al Festa, pronipote del dott. Giorgio Festa – che accompagnerà le artiste al piano.
Sarà possibile dunque per fedeli e devoti – in tutto il mondo sono oltre 300 milioni – al frate, oggi Santo, ammirare tutto in questa grande esposizione basata sugli studi e le ricerche del dottore Giorgio Festa. “Studi – aggiunge Alberto Al Festa – che furono totalmente favorevoli all’assoluta veridicità ed inesplicabilità scientifica delle stimmate e dei fenomeni del frate Santo, nonostante la laicità ed iniziale ateità del professore, e che spianarono la strada alla successiva Canonizzazione del Santo. E’ un progetto divulgativo che parla di vita, storia, religione e cultura e che include 100 anni di storia di padre Pio”.
Tutto iniziò nel 1918 quando il dott. Giorgio Festa, noto medico e ricercatore, fu incaricato dalla Santa Sede di studiare approfonditamente le stimmate ed i fenomeni di Padre Pio. Il dottore certificò tramite tre meticolose ed uniche relazioni segrete l’assoluta veridicità ed inesplicabilità scientifica delle molte prodigiose peculiarità del frate. Da temperature corporee di 48 gradi centigradi alle lesioni delle stimmate che non si rimarginavano né andavano in suppurazione, da profumi intensi di fiori emanati dalle piaghe a prodigi miracolosi compiuti più volte.
Il dott. Festa e Padre Pio divennero grandi amici per oltre un ventennio in cui il medico effettuò, tra l’altro, due operazioni chirurgiche sul frate, senza alcun tipo di anestesia. Queste ricerche e questi studi confluirono nel libro “Misteri di scienza e luci di fede”, scritto dal dott. Festa in varie edizioni (1933/1938 e postumo 1949), a tutt’oggi testo fondamentale e unico trattato medico su Padre Pio. Il pronipote del dott. Giorgio Festa, Alberto Festa, ha voluto creato un progetto per portare a conoscenza di tutti questa importantissima storia tramite mostre, pubblicazione di libri e documentari. Con devozione e passione, ha raccolto oltre mille reliquie ed oggetti custoditi dalla famiglia Festa, ideando e realizzando la mostra “La Grande Luce Padre Pio tra Scienza e Fede”. Con uno studio durato vent’anni, ha raccolto e documentato molti inediti, anche grazie al contributo fornito da religiosi e ricercatori a testimonianza sempiterna dell’incontro tra Scienza e Fede e di un’amicizia tra uno scienziato ed un Santo.