Anche da noi, a Marsala, è arrivata la tanto vituperata e temuta emergenza rifiuti. Credevamo di esserne al riparo, consolati dal fatto di essere stati fra i primi ad avere una raccolta differenziata che sfiorava percentuali superiori al 50% e guardavamo alle altre città vicine piene di spazzatura per le strade, con sufficienza e con comprensibile atteggiamento di superiorità. Credevamo di vivere in un’isola felice. Credevamo che non ci toccasse, credevamo di non vedere sulle nostre strade la spazzatura tristemente allineata lungo le carreggiate per centinaia di metri. Ci siamo illusi. Qualcosa è cambiato e ogni giorno ce ne rendiamo conto sempre di più. Anche da noi spirano venti fetidi. Mazara del Vallo, Castelvetrano, Trapani, tanto per citarne alcuni, con i loro cumuli di spazzatura per le strade, sono in piena emergenza rifiuti e anche Marsala, adesso, si approssima a vivere una situazione simile. Anche qui, percorrere le strade marsalesi significa imbattersi in sacchetti di rifiuti che fanno bella mostra di sè ad ogni angolo, in ogni via, in ogni anfratto. Manca l’aria a vedere quanto accade sempre più spesso anche nelle centralissime vie marsalesi. Alla nostra redazione arrivano proteste da parte dei cittadini indignati di uscire da casa e costretti a fare lo slalom fra la spazzatura sparpagliata sul manto stradale e sui marciapiedi.
Le foto inviateci a valanga parlano chiaro: mancano i cassonetti davanti i condomini e ci si chiede di chi sia la colpa. E’ colpa forse degli stessi residenti che non li vogliono e preferiscono questo scempio davanti le loro case? E’ colpa del ritardo della raccolta che comunque, se avviene, viene effettuata in pieno giorno intralciando il traffico?
Un’ordinanza emessa dal presidente della regione Nello Musumeci parla chiaro: tutti i comuni siciliani devono adeguarsi alle direttive europee di raccolta differenziata che è stimata intorno al 65%. Le discariche siciliane traboccano di spazzatura. Sono andate avanti finora “grazie” a deroghe su deroghe che in effetti hanno soltanto posticipato un problema che pare di non facile e immediata soluzione. Secondo questa ordinanza diramata dalla regione Sicilia, lo smaltimento delle eccedenze dei rifiuti devono essere a carico dei comuni. I comuni siciliani dovranno provvedere, a proprie spese, di risolvere il problema della spazzatura prodotta in eccesso e non differenziata pagando fior di quattrini per portarla fuori regione. I comuni dovranno fare un bando per attuare il conferimento dei rifiuti che dovranno andare all’estero come previsto dall’ordinanza regionale e, cosa alquanto significativa, potranno partecipare al bando soltanto le ditte che fanno parte di una lista ben precisa, ovvero ditte che hanno i requisiti adatti per questo tipo di lavoro.
Chi ne trarrà vantaggio ovviamente saranno le ditte preposte a questo “trasporto” fuori sed che fanno parte di un albo. Entro la fine del mese di luglio i comuni dovranno adeguarsi altrimenti saranno commissariati. Peccato che il commissariamento non risolva nulla. Peccato che non ci sono i soldi per fare tutto questo. Peccato che non abbiamo gli inceneritori. Peccato.