Ci sono avvenimenti in Sicilia che assumono il carattere del Mito.
Uno di questi e’ la oramai famosa marcia dello zingaro del 18 maggio 1980,quando diverse migliaia di siciliani, con un iniziativa, invero rara, alzarono la testa e dissero NO alla cementificazione della costa dello Zingaro , una delle aree piu’ belle ed incontaminate della Sicilia .
La salvezza dello Zingaro, quando gia’ le ruspe ferivano ed arpionavano orribilmente sia la parte nord (lato San Vito) sia la parte sud (lato Scopello) ha dell’incredibile. La migliore parte del mondo accademico palermitano scrisse una delle pagine piu’ gloriose della storia dell’universita’ palermitana.
Le facoltà di geologia, scienze naturali , enti culturali, il vasto mondo dell’associazionismo ambientalistico si schierarono compatti. Le foto ci mostrano la lunga fila di persone ,le centinaia di famiglie che marciarono. La documentazione e’ davvero abbondante e parla da sola.
Parte della deputazione dell’assemblea regionale capi’ intelligentemente che bisognava bloccare la strada Castellammare-San Vito, in quanto la strada era una testa di ponte per fare affluire milioni di tonnellate di cemento.
E fu cosi’ che nacque la Riserva Naturale Orientata dello zingaro.
Oggi, grazie a questo, centinaia di migliaia di turisti arrivano sia a San Vito Lo Capo che a Castellammare eoggi tutti ammettono che fu evitato uno scempio.
Lodevole fu l’azione della stampa siciliana con il giornale “L’ora” ed i pezzi del giornalista Gianni Monaco, del “Giornale di Sicilia” con i pezzi di Giuseppe Liga e Luigi Culmone che ad appena venti anni su il Giornale di Sicilia e dalle antenne di Tele Radio Alcamo sostenne,insieme ad Enzo Di Pasquale una memorabile battaglia. E poi ancora, senza dimenticare, Franco Russo dell’associazione dei forestali di Sicilia, le associazioni ambientaliste con Salvatore Nicosia (wwf) , Giuseppe Bellafiore (Italia Nostra), Giovanni Giudice(lega per l’ambiente) , Giuseppe Crispi (cai).
La giovane deputata alcamese Francesca Messana fu la prima firmataria della legge che l’anno dopo di fatto con l’istituzione della riserva dello zingaro pose le basi per il sistema delle aree protette siciliano. Il giovane Giovanni Spatola fu l’ instancabile motorino della mobilitazione dei giovani. La migliore societa’ civile siciliana diede il meglio di se’ ..e lo zingaro fu salvo …
Le previsioni di una possibile ricchezza portata da un turismo sostenibile si rivelo’ esatta.
Oggi,Castellammare del Golfo e San Vito Lo Capo sono la dimostrazione tangibile che con la tutela dei nostri beni paesaggistici culturali e naturali si puo’ fare economia ed e’ una economia “sostenibile”, non intacca cioe’ il nostro patrimonio ancora prima del 1980 la stampa e la politica lungimirante trapanese si intesto’ una grande vittoria che oggi viene spesso dimenticata : avere bloccato la costruzione a Makari e nel Golfo del Cofano, del quarto petrolchimico siciliano e forse di una raffineria di petrolio….
Oggi i monti di San Vito Lo Capo ospitano diversi siti “Natura 2000” della comunita’ europea ed il Golfo del Cofano e’ tra le aree di referimento per le aree marine protette.
Negli anni 90 si tento’ la strada della Riserva Marina dello Zingaro…. chissa’ … forse per il 40° della marcia…………
Girolamo Culmone