Un caso di favismo, a Marsala, è stato portato all’attenzione dell’Amministrazione comunale, con conseguente emanazione di un provvedimento del sindaco Alberto Di Girolamo a tutela degli interessati (due bambini), ma anche di quanti possano essere eventualmente affetti da questa patologia. Nel caso specifico, l’ordinanza emanata dal sindaco nella qualità di Autorità sanitaria locale vieta la coltivazione di fave, piselli e fagioli nel raggio di 300 metri sia dall’abitazione dove risiedono i due piccoli marsalesi (vicolo Paestum), che dalla scuola materna di contrada Casabianca frequentata da uno dei bambini. Inoltre, il provvedimento sindacale, a tutela della salute pubblica dell’intera cittadinanza, ha opportunamente imposto ai titolari di attività commerciali espletate nel territorio comunale – sia in sede fissa che su aree pubbliche – di esporre, nel caso di effettiva vendita, apposito cartello con la dicitura “in questo esercizio commerciale sono esposte e/o poste in vendita fave fresche in forma sfusa”. L’ordinanza sindacale, predisposta dal settore Attività produttive diretto da Giuseppe Fazio, si è avvalso del parere del dirigente dell’Ufficio Igiene Pubblica che – nel confermare la gravità della patologia legata al favismo, con conseguenze anche letali per i soggetti che ne sono affetti – aveva altresì proposto l’adozione del provvedimento sindacale.