sabato, Novembre 16, 2024
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Confiscati beni per 800 mila euro ad una famiglia di nomadi

La Guardia di Finanza ha sequestrato beni per un valore di oltre 840.000 euro, nell’ottobre 2016,ad una famiglia di nomadi
Le complesse indagini economico patrimoniali, intraprese d’iniziativa dalle Fiamme Gialle
e coordinate dal Procuratore Capo, dott. Francesco Paolo Giordano, e dirette dai Sostituti
Procuratori, dott. Vincenzo Nitti e dott. Andrea Palmieri, hanno consentito di sviluppare
dati e notizie richieste a diverse Autorità Giudiziarie, Istituti di credito e Assicurazioni,
riuscendo a ricostruire e di ricondurre il cospicuo patrimonio finanziario ed immobiliare
accumulato a 2 coniugi, Antonino Fiaschè, di anni 36, e Maria Fiaschè, di anni 34,
residenti a Noto senza fissa occupazione, che, nell’arco di qualche anno, sono riusciti ad
accumulare un patrimonio di oltre 840 mila euro frutto di numerose attività delittuose.
Gli accertamenti hanno permesso di avanzare, al Tribunale di Siracusa, la richiesta di
applicazione delle misure di prevenzione patrimoniali in attuazione del “Codice Antimafia”
che, in presenza di specifici presupposti soggettivi (pericolosità sociale del soggetto
desunta dai suoi numerosi precedenti, carichi pendenti e condanne) e oggettivi
(sproporzione tra redditi e patrimonio accumulato), consentono di sequestrare, in vista
della successiva confisca, i beni sconosciuti al fisco.
Fiaschè rientra tra “coloro che debbano ritenersi, sulla base di elementi di fatto, siano
dediti a traffici delittuosi e, per condotta e tenore di vita, vivano abitualmente, anche in
parte, con i proventi di attività delittuose”.
E’ritenuto socialmente pericoloso in quanto ha commesso un numero cospicuo
di reati, tra cui la ben nota “truffa dello specchietto”, risse, porto d’armi in assenza di
autorizzazioni, furti, violazioni di sigilli e alle misure di prevenzione personali, in diverse
parti d’Italia ed, in particolare, nelle province di Milano, Pavia, Bologna, Ancona, Fermo,
Pescara, Macerata, Avellino, Taranto, Lecce, Brindisi, Matera, Potenza, Catania e
Messina.
Le Fiamme Gialle di Noto hanno dimostrato come i redditi percepiti da Fiasché, per lo
svolgimento saltuario dell’attività di bracciante agricolo, non sarebbero stati sufficienti al
sostentamento minimo del nucleo familiare né, tantomeno, a giustificare gli acquisti e gli
investimenti effettuati dall’interessato negli anni.
Si è, così, potuto appurare che i beni sequestrati fossero stati, nel tempo, acquisiti con i
proventi delle numerose attività illecite poste in essere da Fiaschè in tutta Italia e, per le
quali, il medesimo, è stato destinatario di molteplici e reiterati provvedimenti di divieto di
ritorno nei Comuni ove era solito compiere i propri piani criminosi.
Il Tribunale di Siracusa, ritenuta certa l’incompatibilità dei redditi dichiarati rispetto alle
liquidità possedute dal proposto, ha emesso un decreto di confisca avente ad oggetto
disponibilità finanziarie per circa 640.000 euro oltre l’applicazione della misura di
prevenzione personale di 2 anni dell’obbligo di dimora nel comune di Noto.

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