E’ finita, nella tarda serata dell’ 8 maggio 2018, la rocambolesca fuga di Piero Renda,
pregiudicato alcamese di 22 anni, ricercato dallo scorso 5 maggio, quando si era
allontanato da una casa di cura nel territorio marsalese dove era sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari.
L’uomo era stato già arrestato dai Carabinieri della Compagnia di Alcamo nella notte tra il
28 ed il 29 marzo scorso, quando i militari dell’Arma, non trovandolo presso il suo
domicilio, dove lo stesso si sarebbe dovuto trovare in quanto agli arresti domiciliari, lo hanno rintracciato dopo poche ore in giro per il paese arrestandolo nuovamente. In
quell’occasione, l’Autorità Giudiziaria ha disposto che Renda venisse nuovamente posto
agli arresti domiciliari ma stavolta presso la struttura sanitaria lilibea.
Nonostante il primo tentativo di guadagnare la libertà non fosse andato a
buon fine, Renda ci ha riprovato la notte del 5 maggio scorso quando, allontanandosi
nottetempo dalla casa di cura, ha fatto perdere le proprie tracce.
Dal momento dell’evasione, i Carabinieri hanno attuato immediatamente una serrata caccia
all’uomo, che è proseguita senza sosta, soprattutto nelle ore notturne.
Anche questa volta la fuga di Renda è stata interrotta grazie alla macchina delle ricerche
attivata prontamente dai Carabinieri di Alcamo, che non ha lasciato scampo al fuggitivo,
braccato dalle auto in servizio di pattuglia e dai mirati posti di controllo che sono stati
predisposti nelle zone e sugli itinerari preventivamente individuati.
E’ stato così che i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Alcamo
e del locale Comando Stazione, lavorando sinergicamente, dopo essere riusciti a stringere
sempre di più il cerchio attorno all’uomo,lo hanno individuato mentre cercava di effettuare uno spostamento a piedi notturno, facendo scattare le manette attorno ai suoi polsi.
L’alcamese è stato quindi tratto nuovamente in arresto per il reato di evasione e, dopo le
formalità di rito, è stato stavolta accompagnato, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria,
presso la Casa Circondariale di Trapani. Il giovane aveva picchiato il padre lo scorso 25 aprile e minacciato di morte e aveva preso a testate un carabiniere che lo aveva accompagnato in ospedale per carmarlo.