Dalle intercettazioni ambientali emerse dalle indagini riguardanti l'”Operazione Anno Zero” che ha portato in carcere 21 presunti mafiosi della mafia trapanese lo scorso 19 aprile, sono venute fuori inquietanti minacce a Pasquale Calamia, ex consigliere comunale del PD a Castelevetrano ed ex capo di gabinetto vicario dell’Assessorato regionale del territorio. Calamia, già nel passato ha subito minacce e attentati per il suo impegno antimafia. Gli hanno bruciato la casa e gli hanno già danneggiato l’auto. Nel 2008 venne bruciata la casa estiva di famiglia e per questo c’è stato un processo concluso con la condanna di Giovanni Risalvato, Lorenzo Catalanotto e Marco Manzo. In quel caso, Calamia fu punito perchè in sede di consiglio comunale pronunciò frasi riguardanti l’auspicio dell’arresto del latitante Matteo Messina Denaro. Nel 2013, gli tagliarono le gomme dell’Alfa 147 sempre per intimidirlo. Adesso, da una intercettazione è emerso un nuovo proposito intimidatorio. Due degli arrestati lo scorso 19 aprile, Bongiorno e Tilotta, stavano percorrendo una strada di Castelvetrano a bordo di una Seat Leon quando, si sono accorti della presenza dello stesso Pasquale Calamia accompagnato dalle forze dell’ordine e hanno commentato con queste frasi l’incontro:«si sono presi l’abitudine di camminare pure in borghese…noi, lo sai che dovremmo fare? Gli dovremmo far saltare la macchina a questo merda… per farlo insegnare… per farlo ridere come dico io… devi vedere che macchina ha… Questo inverno… si ci da fuoco. L’hai capito?». La risposta di Bongiorno fu: « la… 156… nera… quando gli ho tagliato le gomme me ne sono accorto… qua è… guarda dov’è… La vedi?questa di fronte..» disse indicando la macchina di Calamia che lui stesso aveva danneggiato.
Tiziana Sferruggia