«Tutti i precari della Pubblica amministrazione hanno il diritto di lavorare nel rispetto delle leggi, ma per l’Assemblea regionale siciliana, ed in particolare per alcuni parlamentari palermitani, ci sono figli e figliastri». Lo hanno dichiarato Vito Sardo e Mario Mingrino del Csa Dipartimento Asu, commentando l’approvazione di alcuni emendamenti alla legge finanziaria regionale.
«É scorretto tutelare solo una determinata categoria di lavoratori – aggiungono – lasciando fuori i 5 mila Asu siciliani, che ogni giorno svolgono importanti mansioni garantendo il funzionamento di molti enti. Anche perchè, a differenza dei Pip, proprio gli Asu hanno diritto alla stabilizzazione come previsto dalla legge regionale 5 del 2014 e dalla legge regionale 8 del 2017».
“È paradossale quindi che il Parlamento siciliano – continuano Sardo e Mingrino – continui imperterrito ad ignorare quanto stabilito da una norma che esso stesso ha legiferato, in questo caso con la complicità di un governo sordo alle richieste degli Asu. Un governo che, invece, attraverso l’assessore Ippolito si sarebbe preoccupata di trovare una soluzione per l’assunzione degli ex Pip del bacino ‘Emergenza Palermo’ presso la Resais, la società partecipata della Regione».
«Ecco perché chiediamo a tutti i parlamentari regionali, nonché al governo – concludono – di sanare questa ingiustizia e di dare attuazione al percorso di stabilizzazione anche degli Asu. A tal proposito facciamo appello a tutte le forze sindacali per unire le forze, scendere in piazza e chiedere il rispetto delle leggi».