Saranno interrogati oggi presso il tribunale di Marsala i quattro arrestati nell’operazione Caronte di venerdì 23 marzo. I coinvolti nella maxi inchiesta condotta dalla procura di Marsala sono un tunisino e tre agrigentini, mentre, una quinta persona, il marsalese Salvatore Occhipinti, 53 anni, è stato raggiunto dall’obbligo di dimora. Farebbero tutti parte di un’organizzazione criminale dedita al traffico di migranti e di sigarette fra la Tunisia e le coste siciliane. Gli agrigentini avrebbero messo a disposizione due gommoni utilizzati per trasportare uomini e “bionde”. I quattro interrogati oggi sono Salvatore Calcara, 49 anni, di Sambuca, commerciante di auto, Marco Bucalo, 31 anni, di Menfi, commerciante di prodotti agricoli, e Montasar Bouaicha, 27 anni, tunisino. Ai domiciliari è andato Giuseppe Morreale, 48 anni, di Santa Margherita Belice, operaio. Salvatore Calcara, nel gennaio dell’anno scorso si era recato dai carabinieri di Sciacca per denunciare il furto del proprio gommone ma i militari, indagando, scoprirono che le cose stavano diversamente. Quel gommone, venne infatti usato per trasportare uomini e venne rinvenuto a Capo Feto sul litorale mazarese. Ogni sbarco sarebbe fruttato all’organizzazione 50 mila euro. I migranti sbarcati nel febbraio del 2017 sono stati fermati e sono stati loro a fornire ulteriori informazioni utili per le indagini.
Il primo interrogatorio di garanzia, quello di Montasar Bouaicha, si terrà nel carcere di Forlì. .