Sono eroi e sono ancora emozionati. Sono ancora sconvolti, increduli per la storia di cui sono stati protagonisti e testimoni. Sanno di aver compiuto un gesto importante come quello di salvare la vita ad una persona, una giovane donna che voleva suicidarsi gettandosi nelle acque antistanti la città di Rimini. Sono giovani studenti marsalesi che frequentano l’Istituto Tecnico Industriale Giovanni XXIII-Cosentino e si trovavano nella nota cittadina romagnola per un corso di alternanza “Scuola-lavoro” accompagnati dai loro docenti Gerlando Rizzo e Fabio Parrinello.
Raccontano la loro esperienza con la voce ancora un pò incerta, consapevoli però di aver compiuto con lo slancio tipico dei generosi, quello che in quel momento andava fatto.
Ecco i fatti per come ce li hanno raccontati: Ieri pomeriggio, Giovanni Di Bernardo, studente maturando, vede, dalla finestra del bagno dell’albergo dove sono alloggiati, una signora sulla spiaggia. Si insospettisce quando la vede entrare in acqua nonostante le condizioni del mare siano pessime e ancora di più quando la vede camminare in modo incerto ed ondeggiante e in evidente stato di difficoltà. Capisce che vuole suicidarsi ed immediatamente avvisa uno dei professori, il quale, allerta le forze dell’ordine. Nel frattempo, senza alcuna esitazione, i marsalesi Carlo Tumbarello ed Enrico Scimemi, altri due compagni di stanza e anch’essi studenti dell’I.T.C, scendono in spiaggia e aiutano il personale della reception che sta tentando di far uscire la signora dall’acqua. I due studenti entrano in acqua e nonostante la reticenza della donna, riescono a portarla fuori dal mare. La sdraiano sulla sabbia e capiscono che non c’è un attimo da perdere. Sono attimi concitati, la donna tossisce perché ha già acqua nei polmoni e respira a fatica. Intanto, un altro giovane marsalese, Simone Paladino, studente maturando, sa che deve intervenire, mettendo a frutto quello che ha imparato frequentando un corso di bagnino, qualifica che in quel momento si rivela fondamentale per salvare la vita alla signora. Paladino conosce la procedura e le preme le mani sul petto, gesti rapidi, misurati, che fanno uscire l’acqua dai polmoni all’aspirante suicida che grazie a loro, adesso, è fuori pericolo. Quando arrivano i carabinieri, i giovani marsalesi e i professori, sono stanchi ma soddisfatti. I sanitari del 118 portano via la donna complimentandosi con gli studenti per la loro generosità.
Tutto è bene quel che finisce bene. E loro, Giovanni Di Bernardo, Enrico Scimemi, Carlo Tumbarello e Simone Paladino lo sanno. Hanno salvato una vita. E porteranno dentro di loro, per sempre, questi momenti. L’alternanza scuola -lavoro, in questo caso, è servita anche per far crescere umanamente questi giovani studenti, i quali, porteranno a casa, un ricordo indelebile.