Una discarica a cielo aperto. Questo era diventata l’area artigianale del piccolo
comune della provincia nissena.
Realizzata circa dieci anni fa, grazie ad investimenti di fondi pubblici per quasi un
milione di euro, avrebbe dovuto essere volano per l’economia della cittadina,
favorendo lo sviluppo delle imprese artigiane esistenti e incoraggiando
l’imprenditoria giovanile nello specifico settore. Ma così non è stato.
Infatti, nella mattinata dello scorso 26 febbraio, gli uomini della Tenenza della
Guardia di Finanza di Mussomeli, nel corso di un’autonoma attività investigativa
finalizzata, in particolare, alla prevenzione e repressione dei reati ambientali,
hanno posto sotto sequestro penale l’intera area, estesa circa 13 mila metri
quadrati, nella quale sono state rinvenute carcasse di autoveicoli, tra cui
un’ambulanza e un compattatore stracolmo di rifiuti, pneumatici usati,
elettrodomestici rotti, materiale di risulta da demolizioni edili e, ancora, una ruspa
ormai ridotta a ferro vecchio.
Ci si trova ancora una volta, purtroppo, di fronte all’insensato sperpero di fondi
pubblici e alla scriteriata gestione della “cosa pubblica” che hanno trasformato
un’area di sviluppo economico, con notevoli ed evidenti ripercussioni in ambito
sociale, in un centro di raccolta e stoccaggio rifiuti di qualsiasi genere.
L’attività eseguita, per la quale si è in attesa dell’avvio delle operazioni di bonifica,
testimonia il concreto concorso della Guardia di Finanza a tutela del territorio,
finalizzato a contrastare le azioni illecite che compromettono l’habitat naturale
con conseguente mancato rispetto per l’ambiente.