Il Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE), ha stanziato una somma pari a 66 milioni di euro da erogare alla regione Sicilia per fronteggiare l’annoso problema dell’emergenza idrica nell’isola. Saranno interessate ai lavori di ammodernamento 9 dighe siciliane. Fra queste è previsto il completamento della diga di Pietrarossa opera strategica, situata fra le province di Enna e Catania, una delle maggiori opere incompiute.
L’apertura dei cantieri è prevista per il 2020.
«Fin dall’insediamento – ha spiegato il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci – il governo ha dovuto fronteggiare emergenze decennali mai risolte, a cominciare, proprio, da quella idrica. Ma ha voluto anche concepire un piano strategico di potenziamento delle infrastrutture, in modo tale che, fra qualche anno, questo attuale stato di crisi possa essere solo un lontano ricordo. Il completamento della diga Pietrarossa rappresenta, in particolare, un traguardo importante atteso da lunghissimo tempo. E’ questa la risposta concreta a tutti coloro che, forse non avendo altri argomenti per pretestuose accuse, hanno messo in dubbio l’azione tempestiva ed efficace del governo. Adesso – conclude – bisogna passare alla fase operativa. Per il completamento della diga Pietrarossa oggi mi incontrerò con l’assessore delle Infrastrutture, Marco Falcone, e il direttore del Consorzio di bonifica, Fabio Bizzini. Niente più perdite di tempo».
Questi gli impianti interessati dal piano: Pietrarossa, a cui andranno 60 milioni; Fanaco, (Castronovo di Sicilia, provincia di Palermo), 700mila euro; Garcia (Contessa Entellina, provincia di Palermo), 1 milione; Nicoletti (Leonforte, provincia Enna), 1 milione; Paceco (nell’omonimo comune in provincia di Trapani), 350 mila euro; Piano del Leone (Castronovo, provincia di Palermo), 2 milioni; Ponte Barca (Paternò, provincia Catania), 175 mila euro; Rubino (Trapani), 250mila euro; Scansano (Piana degli Albanesi, provincia di Palermo), 300mila euro. ( fonte Ansa)