Il cadavere del marmista Giuseppe Miceli, 67 anni, di Cattolica Eraclea in provincia di Agrigento, era stato trovato il 7 dicembre del 2016 nel suo laboratorio di marmi in via Crispi. Sciortino venne ucciso a colpi di booster e con un piatto di marmo, oggetti fin da subito analizzati dagli inquirenti e che oggi tornano a esserlo. L’unico imputato per questo omicidio è l’operaio Gaetano Sciortino, 53 anni, arrestato il 20 ottobre scorso. Oggi, sul luogo del delitto si stanno effettuando altri esami scientifici. I difensori di Sciortino hanno chiesto di analizzare nuovamente tutti i reperti, nello specifico gli oggetti contundenti usati per uccidere il marmista. Nei giorni scorsi si è analizzata la scarpa abbandonata in campagna che forse apparterrebbe all’imputato Sciortino. Sono state eseguite anche le misurazioni del piede. Movente dell’omicidio non chiaro: forse Miceli sarebbe stato ucciso per rapina ma non è del tutto certo che sia così.