«Finalmente si parla di persone e non di numeri». L’affermazione di Alessandra
Camassa, presidente del Tribunale di Marsala, sintetizza bene il giudizio positivo
sulla nuova legge (la n° 47 del 2017, cd “Legge Zampa”) che riguarda la tutela dei
minori stranieri non accompagnati. Tema, questo, affrontato ieri nel corso
dell’incontro informativo tenutosi nel Complesso San Pietro – presenti molti
operatori del sociale e Rappresentanti istituzionali di Mazara, Castelvetrano e
Salemi – aperto dal saluto del sindaco Alberto Di Girolamo: «Ricordo che subito
dopo il mio insediamento, nel 2015, ero tutore di circa 400 ragazzi giunti dal
continente africano. Lo prevedeva la vecchia legge, ma l’affido alle Istituzioni locali
era solo una fredda procedura giuridica».
Nell’esprimere soddisfazione per i
qualificati relatori presenti, l’assessore Clara Ruggieri (che si aspettava una più
massiccia partecipazione dell’Associazionismo) ha lanciato un appello affinchè
cresca il numero dei tutori volontari: «Attualmente, a Marsala, ospitiamo 375
minori stranieri, a beneficio dei quali svolgiamo costanti controlli affinchè siano
loro assicurati gli stessi diritti degli italiani. In ogni caso, agevoleremo l’adesione
dei tutori con diverse attività di sensibilizzazione, inclusa la pubblicazione del
bando regionale sul sito comunale». Dopo un breve saluto della consigliera
comunale Linda Licari (“grazie per questa importante occasione di formazione”) e
di suor Alessandra Martin (ha accolto minori a Siracusa ed ha portato il saluto del
vescovo Domenico Mogavero), l’introduzione ai lavori è stata affidata alla
giornalista Maria Giambruno, responsabile regionale del bando per i tutori. La
stessa, ha fornito importanti istruzioni su come diventare tutore volontario,
esponendo anche alcune cifre: «In Sicilia contiamo circa 8 mila minori non
accompagnati, pari al 43% del totale nazionale; in gran parte sono maschi (il 93%)
di età compresa tra 15/17 anni e per il 70% provengono dall’Africa».
Pasquale D’Andrea (analogo ruolo al Comune di Palermo) ha sottolineato
l’importanza della Convenzione ONU per i diritti dell’Infanzia, significando che la
nuova regolamentazione “assegna ora una vera e propria guida – qual è il tutore –
al minore, ponendo fine alla precedente situazione normativa”. Un raffronto
giuridico che è stato affidato a Francesco Micela (presidente del Tribunale dei
Minori di Palermo), per il quale «prendersi cura del minore è un arricchimento
personale del tutore stesso, perchè ogni volto ha dietro un romanzo scritto e da
scrivere». Qualche piccola criticità della ”Legge Zampa” l’ha evidenziata Rosario Lio
(consulente UNICEF), condividendo comunque che «la figura del tutore ha dato
nome e dignità al minore». Di legge all’avanguradia in Europa ha parlato Salvatore
Inguì (coordinatore provinciale di Libera), affermando che «occorre più impegno
per far crescere il numero dei tutori, ma che è importante anche l’integrazione dei
minori nel tessuto sociale nazionale, in parte ostile». Dopo un breve dibattito con
operatori e cittadini intervenuti (diverse le domande rivolte ai relatori), le
conclusioni di questo incontro operativo sono state affidate ad Alessandra
Camassa (presidente del Tribunale di Marsala), che ha così esordito: «Gestire 1770
minori stranieri non accompagnati è stato come uno tsunami per il tribunale». Poi,
manifestando qualche perplessità sulla presenza a Marsala di molte comunità che
accolgono minori, ha chiuso i lavori affermando che «ora, fortunatamente, la
nuova legge umanizza l’accoglienza, guardando più alle persone che ai numeri».