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Aeroporto Fontanarossa, intercettati trasferimenti di valuta per un milione e mezzo di euro

I Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania unitamente
ai funzionari dell’Agenzia delle Dogane, hanno intensificato i controlli sui passeggeri per ricercare trasporti illegali di denaro contante non dichiarati dai viaggiatori all’atto della partenza per l’estero o del rientro in Italia.
Dal 1° gennaio 2018 ad oggi l’intensificazione dei controlli in materia di circolazione
transfrontaliera di valuta ha già permesso di monitorare denaro contante in uscita ed
in entrata dal territorio nazionale per un importo pari ad euro 520 mila e di accertare
violazioni di carattere amministrativo per un importo di euro 2.000,00.
Le sanzioni sono state erogate nei confronti di 10 passeggeri, di cui 7 di
nazionalità cinese, i quali, in violazione dell’art. 3 del D.Lgs. nr. 195/2008, hanno
tentato di trasportare fuori dal territorio dello Stato denaro contante non dichiarato
superiore ad euro 10.000,00, limite massimo consentito dalla legge.
Nel 2017 l’attività dei militari della Tenenza di Catania Fontanarossa e dei funzionari
dell’Agenzia delle Dogane ha fatto individuare oltre 380 casi di trasporto di valuta al
seguito (per un volume di oltre 3,5 milioni di euro) di cui 81 irregolari, il cui importo
illegale, oltre la soglia dei 10.000,00 euro, era pari a circa 1,4 milioni di euro.
Statisticamente la maggior parte della valuta controllata in uscita dal territorio
nazionale è risultata quella dei viaggiatori di etnia cinese diretti nel loro Paese di origine
(oltre 730.000 euro); in entrata, invece, è risultata più significativa quella dei
passeggeri italiani provenienti dalla Svizzera e da Malta (circa 326.000 euro).
Diverse sono risultate le modalità di trasporto occulto del denaro, costituito per la quasi
totalità da banconote di grosso taglio (500, 200 e 100 euro), più facili da nascondere.
Nella rete dei controlli sono finiti cittadini cingalesi che lavorano in Italia come colf o
badanti – che trasportavano il denaro all’interno delle loro cinture, della biancheria
intima o nei calzini – oppure il commerciante cinese fermato con 150.000 euro
all’interno del bagaglio, divisi in mazzette da 50 euro e rilegate con cellophane scuro.
Inoltre, sono stati sottoposti a sequestro oltre 220.000 euro in contanti con
segnalazione all’Autorità Giudiziaria etnea di 2 persone per ipotesi di riciclaggio ed
autoriciclaggio in quanto i fermati erano gravati da precedenti per evasione fiscale,
ricettazione e contraffazione.

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