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Apicoltura e apiterapia, a Marsala convegno sui benefici dei prodotti dell’alveare

Sabato 27 gennaio, a Marsala, presso il Monumento dei Mille, alle ore 10, si terrà un convegno organizzata dall’ARAS, l’associazione regionale apicoltori siciliani, il cui presidente è Giovanni Caronia. Al dibattito saranno presenti anche la dottoressa farmacista Laura Cavalli,specializzata in fitoterapia, consulente della Salute e segretario dell’Associazione Italiana Apiterap e Nunzia Milano, socia dell’Aras. Venerdì 26 gennaio si terrà l’incontro a Messina e poi ovviamente, l’indomani a Marsala. Saranno giornate in cui si tenterà di replicare quello che è già avvenuto in due diverse città l’anno scorso a palermo e a Catania, dove i convegni hanno avuto notevole successo.

«Le api sono degli indicatori potentissimi dell’ambiente. Quello che oggi le api soffrono è quello che noi soffriremo domani. Sono una specie di termometro ambientale. Ci stanno allertando sulla situazione ambientale in atto. Muoiono di ciò di cui noi attualmente stiamo solo accumulando nell’organismo. Alle api dobbiamo moltissimo, non soltanto per queste avvisaglie ma per i loro prodotti insostituibili e molto utili all’uomo». Con queste parole il presidente Giovanni Caronia ha anticipato parte del suo intervento su cui verterà l’intero dibattito.

L’apiterapia è una scienza antica, conosciuta e praticata fin dalla notte dei tempi. inizialmente era utilizzata da sciamani, guaritori, stregoni e contadini. La Cina e l’Oriente hanno conservato e approfondito scientificamente, sino ai giorni nostri, il valore terapeutico del miele, della propoli, del veleno d’api, della pappa reale, tutti prodotti utilissima a contrastare le patologie infiammatorie e neuro degenerative dell’organismo, come ad esempio la SLA, sindrome amiotrofica laterale. In questo caso, ad esempio, il veleno delle api può essere utilizzato come rallentatore dell’avanzamento della malattia. Ovviamente, facendosi seguire da un medico specializzato in apiterapia e seguendo il protocollo che lui stesso indicherà. Anche in Russia e nell’Europa orientale l’apiterapia si è conservata nella pratica clinica.

«Solo la medicina occidentale, consegnata al profitto delle multinazionali farmaceutiche, l’ha cancellata dalla storia e dalla memoria – prosegue Giovanni Caronia_ Oggi piccoli gruppi di medici e studiosi riprendono le conoscenze di altri popoli e la memoria dei nostri vecchi contadini per tornare a riproporre la pratica e lo studio dell’apiterapia quale efficace affiancamento, quando non addirittura alternativa, alla medicina ufficiale. Un nuovo campo d’interesse per medici, naturopati e veterinari; una nuova opportunità per il mondo dell’apicoltura di difendere e accrescere il proprio ruolo nell’agricoltura del futuro».

Laura Cavalli

«I prodotti dell’alveare possono essere utilizzati in alcuni disturbi di salute. Il veleno dell’ape può essere utilizzato come “puntura in vivo” nell’apiterapia per alleviare le malattie degenerative come medicina integrativa. Dal raffreddore all’artosi cronica, i prodotti dell’alveare sono un ottimo sostegno. Il miele è emolliente  e aumenta le difese immunitarie ed è utile per le ferite come cicatrizzante, il propoli è  un antibatterico e anti virale, il polline è una fonte di proteine vegetali e il veleno può essere usato nelle patologie infiammatorie e degenerative, blocca, ma non guarisce, ma migliora la qualità della vita di un paziente affetto da artrosi ad esempio, secondo dei protocolli bene precisi e sempre sotto controllo medico per non andare in shock anafilattico. Il veleno è sempre di pertinenza medica». La dottoressa Laura Cavalli è stata ben chiara dunque e ha rinnovato l’appuntamento per incontrarla sabato 27 gennaio alle ore 10 al Monumento dei Mille.

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