Lo scorso maggio, la Corte d’Assise si era espressa con una sentenza favorevole nei confronti del cameriere Alessandro Bulgarella, 37 anni, di Valderice, accusato di aver ucciso la notte della vigilia di Natale del 2013 la prostituta Uwadia Bose, 38 anni trovata strangolata nei pressi del cimitero di Custonaci. Al termine della requisitoria, il Pm Belvisi aveva chiesto per l’imputato Bulgarella una condanna a 25 anni e la difesa, nella persona dell’avvocato Nino Sugamele, invece, aveva puntato tutto sulla superficialità con cui erano state condotte le indagini. Secondo Sugamele infatti, non sarebbero state visionate le videocamere di sorveglianza della zona che hanno registrato il tragitto fatto da Bulgarella. Pertanto, la Corte d’Assise aveva assolto il cameriere dall’accusa di essere stato lui ad uccidere la donna. Adesso, per il ricorso in appello, il PM ha fatto leva su alcuni punti che la stessa Corte avrebbe sottovalutato, ovvero la consapevolezza del Bulgarella di essere indagato e di aver per questo consultato un avvocato prima di essere ascoltato dai carabinieri. Bulgarella inoltre, sapeva fatti che potevano essere noti solo all’assassino, ovvero l’identità della giovane donna e avere con sé il suo cellulare e i suoi documenti. A fare la macabra scoperta del corpo, era stata la titolare di una bancarella adibita alla vendita di fiori all’ingresso del cimitero.