venerdì, Novembre 15, 2024
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Mafia, morto il boss dello Zen nella sua casa bunker roccaforte della droga

Era il capo del quartiere popolare palermitano Zen ed aveva il record degli arresti e delle altrettanti scarcerazioni. È’ morto a 52 anni Guido Spina, malato, trapiantato di fegato, il quale, per motivi di salute, non era in carcere ma viveva nella sua casa bunker considerata un vero e proprio supermarket della droga. Viveva in una casa allo Zen dotata di sofisticati sistemi di sicurezza, quasi inespugnabile. Spina era considerato il capo indiscusso del clan di San Filippo Neri, ed era finito in carcere tre anni fa nell’ambito dell’operazione antimafia “Fiume”, accusato di associazione di stampo mafioso, estorsione, trasporto, detenzione e spaccio di ingenti quantità di droga. Era il 2014 e per lui fu decisa la misura del 416 bis. Amava i cantanti neomelodici e qualche tempo fa aveva fatto cantare a sue spese  Gianni Vezzosi il quale per l’occasione intonò “O killer”, la storia di un sicario di mafia, e “Lettera a papà'”, la giornata di un detenuto. la sua cosca non si occupava soltanto di spaccio e traffico di stupefacenti ma anche di imporre il pizzo ai commercianti, agli imprenditori e perfino a chi occupava le case popolari nei padiglioni dello Zen.

Due anni fa era stato condannato a 20 anni di reclusione, con l’accusa di appartenere a Cosa nostra col ruolo di capo e la Dia gli aveva sequestrato beni per 400 mila euro, tra cui una villa con piscina, oltre ad appezzamenti di terreno confinanti con la sua residenza e un appartamento nella storica roccaforte della famiglia mafiosa del Borgo Vecchio.

 

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