Era lui, Cesare Unniemi, detto “‘u parrinu”, 46 anni e dipendente della società partecipata del comune di Palermo, la Reset,nonché sindacalista della Uiltucs, il capo della “banda delle bionde” che terrorizzava gli autisti dei furgoni trasportatori di sigarette.
La banda agiva con metodi militari così come confermato dagli investigatori e ciascun componente aveva un ruolo ben preciso. Il braccio destro di Unniemi era Alessandro Cannizzaro, 39 anni, il quale attendeva gli ordini del capo, il quale, se sentiva “puzza di bruciato” annullava l’assalto e ordinava ai tredici del gruppo criminale di tornarsene a casa. I banditi si chiamavano fra loro con soprannomi, Sandrino, Pierino, ‘u malatu, Maurizio, ‘u pollu, per sviare le intercettazioni telefoniche appunto.
Nei mesi dell’attività investigativa, da settembre a dicembre 2016, i carabinieri sono riusciti grazie ad appostamenti, intercettazioni e altro ancora a ricomporre le tante tessere del variegato mosaico messo su dalla banda. Le indagini sono in corso per stabilire anche se i malviventi abbiano messo a segno altre rapine.