A chi lo aveva attaccato, accusandolo di essere “figlio di Francantonio” lui aveva risposto che “gli elettori hanno votato me e non mio padre”. In effetti essere figlio di uno con pesanti guai giudiziari come Francantonio Genovese, di per sé non rappresenta una colpa, ma adesso pare che le accuse siano rivolte proprio a lui, Luigi genovese, 21 anni, faccia sbarazzina e 18 mila preferenze alle scorse elezioni regionali. Stavolta è indagato per riciclaggio, autoriciclaggio e sottrazione fraudolenta di beni. Neanche venti giorni dopo la festeggiatissima elezione all’ARS, il piccolo Genovese, ha addosso la guardia di finanza che ha messo i sigilli ad un patrimonio valutato una trentina di milioni che il padre, Francantonio, gran furbo, avrebbe intestato a lui per sottrarlo proprio al fisco, in quanto, accusato di aver “guadagnato” tutto con maxi truffe e soldi sottratti all’ente di formazione professionale di cui era il capo indiscusso. La gdf ha scoperto 16 milioni depositati in Svizzera, altri fondi a Montecarlo intestati ad una società panamense, la Palmarich Investments controllata da Francantonio Genovese e dalla moglie Chiara Schirò e in parte (oltre sei milioni) trasferiti in contanti in Italia direttamente da Genovese attraverso spalloni. L’accusa di evasione fiscale è relativa alla incompatibile dichiarazione dei redditi con quanto realmente posseduto fra conti e beni immobili. l’indagine non è che all’inizio.