In una quasi deserta conferenza stampa, il sindaco Alberto Di Girolamo, il maestro Moni Ovadia e l’assessore Clara Ruggeri, hanno illustrato ieri pomeriggio, al teatro Eliodoro Sollima, il programma della prossima stagione teatrale marsalese che verrà rappresentata al teatro Impero. La stagione inizia già il prossimo sabato, il 27 novembre alle ore 21.30, con un a commedia “forte”, un dramma di Edoardo De Filippo, conosciuto ai più e interpretato da Mariangela D’Abbraccio e da Geppy Gleijeses e prosegue, sull’onda del “già noto” con la mirabile musica dell’orchestra di Piazza Vittorio, multietnica, che interpreterà, il prossimo 15 dicembre, i testi del maestro Josè Tolentino Mendonca, il Credo- Oratorio Interreligioso.
Grandi nomi, grandi titoli e ci viene da aggiungere, anche grandi costi, ma, come hanno detto in coro i tre “presentatori”, «se si vuole una stagione di alto livello, i soldini si devono far tintinnare». Il più economico pare sia stato lo spettacolo eseguito da una compagnia di danza di rilevanza europea ma dal cuore siciliano, la Zappalà, un delizioso gioiellino di sapiente maestria nostrana che ha calcato le scene dei più importanti europei e che eseguirà il balletto dell’opera “Romeo e Giulietta”, che stando a quanto ha ribadito il grande Ovadia, costerà appena mille euro, un’inezia se paragonata ai centotrentamila euro che ci vorranno per portare in scena gli altri otto, tutti con attori straconosciuti e di rilevanza nazionale come il celeberrimo Vincenzo Pirrotta che ha avuto la strabiliante idea di “dare vita” ad un testo di Salvo Palazzolo “Il Codice Provenzano” eseguito però in chiave blues. Per intenderci, in musica verranno eseguiti i “pizzini” del boss corleonese trovati alla masseria dei cavalli. E promette davvero bene questo spettacolo del 29 gennaio 2018 con musiche eseguite dal vivo da Charlie Di Vita. Ma gli spettacoli restanti non sono da meno e sono tutti degni di nota, come il “Libera Nos Domine” con Enzo Iacchetti e musiche del compianto Enzo Iannacci che verrà portato in scena il 15 febbraio 2018 mentre, appena dieci giorni dopo,il 25, calcherà le scene dell’Impero, Sergio Cammareri, il grande cantautore e cantante dalla voce calda. “Vestire gli ignudi”, di Pirandello, altro nome arcinoto per fortuna ai più, interpretato da Andrea Tidona, attore siciliano bravissimo, è lo spettacolo dell’11 marzo per poi lasciare il posto, ben oltre un mese dopo, il 17 aprile, a Silvio Orlando, pluripremiato attore italiano che interpreterà “La Scuola”. Chiuderà la rassegna, un’indagine su Sciascia portata in scena dal Lilibeum Ensamble composto da attori marsalesi come Frnacesco torre, Marcella Favilla e Fabrizio Lombardo.
Una novità sarà la sinergia fra pubblico e privato, il “piccolo contributo” (così l’ha definito Josè Rallo, delle cantine Donna Fugata intervenuta a margine della presentazione) che sia le suddette cantine, sia la Zicaffè hanno deciso di donare all’amministrazione.
«Siamo un’azienda presente in 60 paesi del mondo e non abbiamo mai partecipato come sponsor ad eventi locali ma questa volta abbiamo pensato ne valesse la pena. Il nostro contributo servirà a comprare dei biglietti omaggio da donare ad alcuni alunni meritevoli che potranno assistere gratuitamente agli spettacoli». Con queste parole ha chiosato la dottoressa Rallo che molto semplicemente ha esposto il proprio pensiero e illustrato i che cosa consisterà la partecipazione delle cantine “Donna Fugata”. Abbiamo chiesto (già che c’eravamo) quali fossero le metodologie usate per scegliere “i più meritevoli” e l’assessore Anna Maria Angileri ha risposto che «saranno scelti in base al merito, all’interesse, ai voti», come dire – aggiungiamo noi – che “cu è sceccu, rimane tale, a marchio indelebile del suo stato irredimibile a cui è condannato, con pena di portarne carico e vessillo”.
Ma i biglietti omaggio saranno donati anche agli indigenti marsalesi, così come espressamente chiesto in aula consiliare dalla presidente della Commissione Cultura, Ginetta Ingrassia, la quale, ha preso la parola per ribadire quanto sia gratificante vedere «quelle persone che mai erano andate a teatro e a cui mai sarebbe venuto in mente di andarci, assistere meravigliate ad uno spettacolo».
Ci pare bella, finalmente, un pò di attenzione verso chi ha ben altri pensieri che spendere soldi per la cultura ma, come ha precisato il sindaco, “la cultura non ha prezzo”.
Centotrentamila euro ci sembrano troppi, ma, bisogna guardare il bicchiere mezzo pieno: chi va a teatro, beve caffè, fa benzina, mangia pizze e gelati, pertanto, mette in moto l’economia assopita. Parola di sindaco.
Ci piacerebbe anche vedere una città “illuminata” e non soltanto dal punto di vista culturale ma dal punto di vista “fisico”, ovvero con i lampioni accesi che rendano le strade più sicure la notte.
Ma, si sa, tutto non si può avere.