martedì, Novembre 26, 2024
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Duro colpo alla famiglia mafiosa di Porta Nuova, 17 arrestati. Ecco volti e nomi degli arrestati

10.30 – Questi i nomi degli arrestati nel blitz di questa mattina.

BONANNO Fabio, nato a Palermo il 24.08.1984; CANFAROTTA Domenico, nato a Palermo il 28.05.1978; CINA’ Cristian, nato a Palermo il 13.01.1988; CONSIGLIO Domenico, nato a Palermo il 25.05.1954; D’AMICO Salvatore, nato a Palermo il 07.02.1965; D’AMICO Marcello, nato a Palermo il 04.01.1973; GANCI Elio, nato a Palermo il 03.09.1964; LA MALFA Giuseppe, nato a Palermo il 21.06.1971; LA TORRE Nunzio, nato a Palermo il 26.09.1986; LO COCO Gianluca, nato a Palermo il 24.06.1987; MICELI Luigi, nato a Palermo il 12.09.1989; RUSSO Francesco, nato a Palermo il 26.09.1961; RUSSO Salvatore, nato a Palermo il 05.10.1984; SIRAGUSA Antonino, nato a Palermo il 03.05.1970; TABBITA Massimiliano, nato a Palermo il 17.11.1975; TANTILLO Domenico, nato a Palermo l’08.03.1972; TARALLO Antonino, nato a Palermo il 09.05.1973.

07.30 – I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Palermo, su delega della Procura distrettuale, stanno eseguendo un provvedimento restrittivo emesso dal GIP del Tribunale di Palermo nei confronti di 17 indagati, ritenuti a vario titolo responsabili di associazione mafiosa, estorsione, tentato omicidio, rapina, illecita detenzione di armi e munizioni e fittizia intestazione di beni.

L’indagine rappresenta la prosecuzione di operazioni condotte in passato nei confronti degli affiliati al mandamento mafioso di Porta Nuova, nel corso delle operazioni Pedro (luglio 2011), Hybris (dicembre 2011), Panta Rei 1 e 2 (dicembre 2015 e novembre 2016), ed ha permesso la disarticolazione dell’attuale organigramma della famiglia mafiosa di Borgo Vecchio, individuandone gli assetti e le relative dinamiche attraverso le numerose attività di intercettazioni audio/video ed il contributo di due collaboratori di giustizia, ex esponenti apicali del predetto sodalizio criminoso.

Nel 2015, certi di essere arrestati a causa della collaborazione con la giustizia di Francesco Chiarello, i fratelli Domenico e Giuseppe Tantillo, allora reggenti della famiglia mafiosa di Borgo Vecchio, prendevano le dovute precauzioni ottenendo il consenso dai vertici del mandamento mafioso di Porta Nuova affinché il loro successore fosse già individuato in Elio Ganci, scarcerato nel novembre del 2015 dopo aver scontato una condanna per estorsione.

Ganci, avvalendosi di Fabio Bonanno, Salvatore D’Amico, Luigi Miceli e Domenico Canfarotta, insieme agli arrestati di oggi, provvedevano al sostentamento economico ai familiari dei detenuti e a gestire le attività estorsive ed il controllo della piazza di spaccio nel territorio di competenza mafiosa: tutte attività necessarie a trarre illeciti profitti e ad avere il capillare controllo del territorio.

In particolare dalle indagini è emerso che l’attività estorsiva continua ad essere una forma di sostentamento primario per il sodalizio: mediante il rinvenimento del cosiddetto “libro mastro” e l’acquisizione autonoma di numerosi elementi probatori è sato possibile ricostrutire 14 vicende estorsive in danno di imprenditori e di commercianti della zona di Porta Nuova, costretti al versamento a cosa nostra di somme di denaro per evitare ritorsioni che, in qualche circostanza, sono avvenute e sono state puntualmente documentate.

Nel corso delle indagini, alcuni imprenditori e commercianti sono stati sentiti e hanno confermato le imposizioni di cosa nostra.

Sono state sequestrate anche diverse attività commerciali riconducibili a cosa nostra, intestate a prestanome ed avviate, in diversi punti della città, mediante il riciclaggio di proventi illeciti.

In più, le indagini investigative hanno portato a scoprire gli autori di una sparatoria avvenuta la sera del 4 marzo del 2015, nella piazza centrale del quartiere di Borgo Vecchio, tra i Tantillo ed i componenti della famiglia di Francesco Russo che, dal 2006 al 2008, aveva retto la famiglia mafiosa e intendeva, di fatto, riprenderne le redini.

In quel periodo le due fazioni si contrapposero attraverso l’esplosione di numerosi colpi d’arma da fuoco: la gravità ed il clamore pubblico suscitato dalla vicenda ha costretto  Paolo Calcagno (reggente pro tempore del mandamento mafioso di Porta Nuova, attualmente detenuto) ed altri esponenti apicali del sodalizio mafioso ad intervenire immediatamente nei confronti di Francesco Russo che sarebbe stato allontanato dal quartiere qualora non avesse rispettato le gerarchie dell’epoca.

Infine sono stati individuati gli autori di una rapina avvenuta, la sera del 26 giugno 2011, all’interno di un’abitazione del quartiere Borgo Vecchio, in cui una vittima è rimasta ferita da alcuni colpi d’arma da fuoco: la commissione di quel reato non era stata autorizzata e, quindi, i responsabili erano stati poi aggrediti fisicamente dagli esponenti del mandamento mafioso di Porta Nuova e dagli stessi vertici della famiglia mafiosa di Borgo Vecchio.

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