Silvia Calvanico, candidata per Forza Italia alle elezioni regionali che si terranno il 5 novembre in Sicilia, collegio di Trapani, ha elaborato un documento, per rilanciare il PSR (Programma di Sviluppo Rurale) Sicilia 2014/2020.
«A tre anni dall’inizio della nuova programmazione e con la pubblicazione dei primi bandi – afferma Silvia Calvanico – il PSR Sicilia mette in evidenza tutti i suoi limiti, in relazione alla sua reale efficacia in termini di sviluppo socio economico, soprattutto per le aree denominate B (agricoltura ad alto reddito) e ricadenti nel comprensorio Sud della provincia di Trapani ed Agrigento».
L’evidente penalizzazione del PSR è stata fortemente segnalata dal sindaco della città di Mazara del Vallo, On. Nicola Cristaldi, e condivisa dai sindaci di Marsala, Castelvetrano e Petrosino, che con una nota elaborata con un team di professionisti, aveva chiesto un incontro urgente con l’allora Assessore regionale all’Agricoltura, Ezechia Paolo Reale.
La richiesta del sindaco è rimasta inascoltata. Alla stessa maniera nessun rappresentante del territorio all’ARS, si è prodigato affinché tale evidente difformità di trattamento rispetto ad altre aree rurali, fosse eliminata.
«La definitiva approvazione e pubblicazione del PSR Sicilia 2014/2020 – aggiunge la Calvanico – ha sancito di fatto l’esclusione dai finanziamenti di tutte quelle aziende agricole che ricadevano nelle aree B, mortificando dunque i territori, che al contrario avrebbero potuto esprimere enormi e positivi risultati, in termini di investimenti e ricaduta economica sui territori medesimi».
Punti fondamentali della proposta
- Aumento delle risorse finalizzate al ricambio generazionale in agricoltura, passando dagli attuali 40.000.000 di euro, ad almeno 120.000.000 di euro, passando quindi, da 1000 ad almeno 3000 nuovi giovani insediati.
- Rimodulare l’attribuzione dei punteggi per la partecipazione ai bandi, facendo si che il territorio non sia una discriminante negativa.
- Rivedere i criteri per l’assegnazione dei punteggi in modo che questi ultimi siano appropriati e pertinenti con gli obiettivi che il bando si propone.
- Rideterminazione dei criteri di attribuzione dei punteggi, per gli ambiti settoriali attinenti ad ogni specifico comparto colturale.
- Aumento delle risorse economiche per le misure che prevedono la promozione e la commercializzazione dei nostri prodotti tipici e/o certificati.
- Promuovere la creazione di consorzi in grado di tutelare il prodotto e garantire al produttore un prezzo di vendita dignitoso.
- Sviluppare sistemi di commercializzazione funzionanti ed innovativi incentrati anche sulla concentrazione dell’offerta.
- Rimodulazione delle macro aree.
«Auspico – conclude Silvia Calvanico – che il territorio si unisca e abbia un suo interlocutore che ponga in essere le istanze, e attraverso un network di operatori e tecnici si possa passare dalle proposte ai fatti. A tal fine ho elaborato un Piano operativo per lo sfruttamento dei Fondi comunitari».