«Io non temo la contaminazione. È la mia storia a parlare per me. Ecco perché mi fa sorridere la doppia morale dei vertici grillini. Una setta giustizialista con gli avversari – che considerano nemici – e garantista quando ci sono da blindare le poltrone dei loro amministratori indagati, da Livorno a Bagheria, passando per Roma. Sono i partiti, tutti i partiti, che debbono garantire candidati indiscutibili per questo mi sento di ribadire la mia vicinanza politica e istituzionale ai magistrati siciliani, specie a coloro che sono impegnati in indagini e processi di mafia e in procedimenti per reati contro la pubblica amministrazione che riguardano figure politiche di qualunque colore o schieramento. La magistratura continuerà ad avere da me sempre – anche nell’eventuale ruolo di presidente della Regione Siciliana – sostegno e collaborazione, senza zone franche, senza se e senza ma».