Romano Sauro è un bel signore dagli occhi azzurri vividissimi e una voce accattivante. Uomo di mare, un passato nella Marina Militare, ha un avo dal nome altisonante e “impegnativo” un nonno eroe, un nonno dal nome forse ingombrante, un esempio difficile da seguire per i nobili valori che ha rappresentato e per cui è morto, giustiziato, al grido di “Viva l’Italia”. Non vi è strada in tutta Italia che non porti il nome dell’eroe nato a Capo d’Istria, ufficialmente austriaco, ma profondamente italiano, come lui si sentiva e per cui ha combattuto. Amore di Patria dunque, un “concetto” da cui spesso diffidiamo, associandolo a un discutibile nazionalismo che fa storcere il naso o che, visti i tempi, esacerbandolo, potrebbe rappresentare una chiusura verso l’altro, verso chi è diverso da noi, verso chi vediamo come un pericoloso invasore. Romano Sauro ha colto la sfida e nel centenario della morte del nonno Nazario, ha scritto un libro scritto a quattro mani con il figlio Francesco e dal titolo “Nazario Sauro, storia di un marinaio”, portandolo in giro per tutta Italia, toccando cento porti italiani, da Sanremo a Trieste, cento come gli anni passati dall’anno in cui, nel bel mezzo della Grande Guerra, morì il nonno, giustiziato dagli austriaci che non ebbero pietà per quel comandante di sommergibili così audace, così forte, così ribelle. Romano Sauro è a Marsala in questi giorni per presentare il libro i cui proventi sono destinati ad una associazione che si occupa dei bambini malati di tumore. La sua permanenza a Marsala è stata sostenuta dal presidente della Lega Navale Ninni Siracusa e dai Fratelli della Costa di Marsala, presieduta da Piero Pellegrino, che hanno organizzato l’incontro di domenica sera. Sarà possibile incontrare l’ex ammiraglio domani 3 ottobre, alle ore 17 presso il Monumento dei Mille dove incontrerà la cittadinanza.