Oggi ricorre il 29esimo anniversario della morte del giornalista e sociologo Mauro Rostagno, ucciso nelle campagne di Lenzi il 26 settembre del 1988 all’età di 46 anni. Per la sua morte, è in corso il processo d’appello che vede alla sbarra il boss trapanese Vincenzo Virga e Vito Mazzara- già condannati in primo grado all’ergastolo-, accusati rispettivamente di essere l’organizzatore e l’esecutore materiale del delitto del giornalista. Rostagno, all’epoca, lavorava nell’emittente RTC dove denunciava pubblicamente collusioni tra mafia e politica.
Questa mattina la comunità valdericina e i ragazzi delle scuole lo hanno ricordato con cerimonia laica al cimitero di Valderice. Nel pomeriggio invece, alle 17,30, al Molino Excelsior, si terrà un incontro con lo scrittore Giacomo Pilati sul tema «la rivoluzione e qui, adesso in questo momento».
«Questo è il 29° anno senza Mauro. Lo celebriamo attendendo la conclusione del Processo d’Appello che si sta celebrando in questi mesi a Palermo. Questo processo sarà uno degli ultimi atti di questa vicenda, che, per quello che ci riguarda, è la ragione stessa dell’esistenza della nostra Associazione» scrive l’Associazione «Ciao Mauro». «Non crediamo che la sentenza di 2° grado del Processo Rostagno aggiungerà alcunché alla sentenza storica scritta dai giudici della Corte d’Assise di Trapani, ma ne attendiamo l’esito, convinti del fatto che i processi si fanno nei Tribunali, nei modi in cui gli uomini, organizzati democraticamente, fanno i processi. Continuiamo a pensare che le motivazioni della sentenza di 1° grado rappresentano un libro di oltre 3 mila pagine da studiare ed approfondire, perché rappresentano un bel pezzo della nostra storia recente e della nostra quotidianità. Sono pagine che danno sostanza a quello a cui abbiamo sempre pensato, e cioè che la verità processuale è arrivata troppo tardi a causa dell’inerzia e ai depistaggi degli inquirenti dell’epoca, ma è arrivata».