Non ha dubbi il candidato alla presidenza della regione siciliana Giancarlo Cancellieri esponente del Movimento Cinque Stelle. Anzi è perentorio nell’affermare che Nello Musumeci, suo diretto avversario politico nelle prossime elezioni regionali, dovrebbe, per dignità e coerenza a quanto dichiarato in precedenza, rinunciare ai voti del figlio di Francantonio Genovese, ex numero uno del PD regionale e condannato a 11 anni di reclusione per lo scandalo dei corsi professionali e accusato di peculato e truffa. Luigi Genovese non dovrebbe pagare per le colpe commesse dal padre ma, così come ha affermato Cancellieri, «nel caso di Genovese junior è d’obbligo, però, un distinguo, specie se chi lo ha accolto nella coalizione ha predicato ai quattro venti di essere disposto a rinunciare anche a 10 mila voti piuttosto che perdere la dignità». Secondo il pentastellato, Musumeci dovrebbe essere coerente con le sue affermazioni e “fare a meno dei voti del giovane Genovese, visto che è lapalissiano che le preferenze che raccoglierà gli arriveranno dalle relazioni e dalla campagna elettorale del padre. La verità – ha concluso Cancelleri – è che i voti per alcuni sono come i soldi: non puzzano”.