I legali della Jugend Rettet, la ong tedesca finita al centro delle indagini della Procura del capoluogo sulle operazioni di soccorso in mare, hanno presentato richiesta di dissequestro della nave Juventa fermata lo scorso 2 agosto al largo di Lampedusa. Durante l’udienza, che si è svolta ieri mattina di fronte ai giudici del Tribunale del Riesame, l’avvocato Leonardo Marino, ha depositato un’ampia documentazione che racconterebbe un’altra verità, rispetto a quella emersa dalle carte dell’inchiesta. I vertici della Ong, nel corso di una lunga conferenza stampa che si è tenuta nei locali dell’Hotel Crystal, sono passati al contrattacco, cercando di smontare punto per punto, le accuse mosse dai magistrati. Il portavoce dell’organizzazione con sede a Berlino si è soffermato in particolare sull’operazione di soccorso dello scorso 18 giugno, sottolineando come l’intervento era stato richiesto alla Juventa da parte dell’Mrcc (il Centro Nazionale di Coordinamento del Soccorso Marittimo) di Roma. I vertici della Jugend Rettet hanno poi puntato l’indice accusatore nei confronti dei due uomini della sicurezza, imbarcati a bordo della Vos Hestia di Save the Children, che per primi hanno parlato di presunti rapporti tra operatori della Juventa e scafisti. «Due agenti di sicurezza – ha spiegato il portavoce della ong – legati a gruppi di estrema destra italiana che hanno riportato informazioni errate ai servizi segreti”