domenica, Novembre 17, 2024
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Immigrazione clandestina, omicidio volontario e contrabbando di sigarette: cinque arresti fra Mazara e Campobello

Si è da poco conclusa un’articolata indagine della Guardia di Finanza, coordinata dalla
Procura della Repubblica di Marsala e durata meno di 4 mesi, che ha portato all’arresto di
cinque persone e alla denuncia a piede libero di altre due, tutte facenti parte di
una pericolosa organizzazione criminale operante tra Mazara del Vallo e Campobello di Mazara. La banda era dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina dalla Tunisia ed al contrabbando di tabacchi lavorati esteri. Per trasportare uomini e sigarette, i malviventi si avvalevano di veloci gommoni condotti da scafisti capaci di compiere, meno di quattro ore, la rotta fra la Tunisia e le coste mazaresi. Il costo si aggirava intorno alle tre mila euro a immigrato,il quale, arrivava indisturbato senza essere fermato per il riconoscimento di rito. Lo scorso 24 maggio, la Guardia di Finanza aveva intercettato nei pressi di Tre Fontane-Torretta Granitola, uno degli sbarchi, riuscendo a fermare gli immigrati e a sequestrare 140 kg di sigarette da vendere al mercato nero, foraggiando così il contrabbando di tabacchi. Durante la traversata era morto Haitem Hamda, 29 anni, il quale, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, sarebbe stato gettato in mare da due membri tunisini dell’organizzazione, alla vista dei militari intervenuti sul posto, per velocizzare le operazioni di approdo. Si tratterebbe dunque di una banda senza scrupoli, dedita al traffico di uomini e capace di compiere un omicidio pur di facilitare i propri affari. Le indagini si sono avvalse di intercettazioni ambientali e telefoniche. Ogni viaggio fruttava una somma oscillante fra i 30.000 e i 40.000 euro e permetteva di introdurre sigarette di contrabbando destinate ad essere rivendute nel territorio siciliano prevalentemente a clienti di origine magrebina.
L’organizzazione si occupava anche di fornire assistenza logistica per la permanenza in
clandestinità sul territorio dei migranti trasportati.

I soggetti colpiti dai provvedimenti restrittivi , 4 eseguiti a fine giugno scorso ed un altro
eseguito a metà luglio scorso, sono: Ammar Nejib (tunisino), Salem Karim (tunisino),
Bensalem Salim (tunisino), Jemmali Issam (tunisino), Cheick Nackch Farese nato in Italia da famiglia tunisina).

Il fratello di quest’ultimo, CHEICK NACKCH Seifedine, è stato
invece denunciato a piede libero. Tra i soggetti denunciati a piede libero figurava anche Giuseppe Marcianò, ucciso la mattina del 6 luglio 2017 nella campagne di Campobello di Mazara.

 

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